Le ultime amichevoli giocate dalla nazionale italiana sono state esperimenti, come ha detto Cesare Prandelli, commissario tecnico della nazionale italiana, in particolar modo volti a distrarre gli avversari dal fantomatico modulo che metterà in campo il 14 di giugno, quando sabato sera ci sarà la prima sfida della nazionale tricolore ai Mondiali 2014 di Brasile contro l’Inghilterra.
Certo, sono delle amichevoli, ma quella con il Lussemburgo è stata una vera figuraccia: si è trattato di un pareggio, di un 1 a 1 record per la squadra lussemburghese, dal momento che aveva sempre perso contro gli azzurri.
Il problema, però, non è solo quello che è successo con il Lussemburgo, roba ormai vecchia, ma una riflessione che va fatta alla luce dei dati che la nazionale italiana ha fortino di recente: infatti bisogna segnalare che l’Italia non vince una partita da ben 9 mesi. L’ultimo successo risale al 10 settembre del 2013 contro la Repubblica Ceca.
Quindi, se tutto questo lo si unisce al fatto che è domenica e giovedì, cioè tra una manciata di giorni, ci sarà la prima partita contro l’Inghilterra, si teme un disastro da parte della nazionale italiana guidata dal commissario tecnico Cesare Prandelli.
I tifosi sono timorosi, e nemmeno Prandelli è tanto chiaro: per lui è una tattica, per i giocatori è confusione. Egli continua a cambiare modulo, a mettere giocatori fuori ruolo che non sanno dove mettere i piedi, e anche la condizione fisica appare insufficiente, nonostante siano stati tolti di mezzo giocatori che non avevano convinto del tutto, come ad esempio Giuseppe Pepito Rossi.
Marco Verratti, l’unico veramente in forma, non riesce a trovare una collocazione giusta in campo, mentre in attacco, Mario Balotelli è stato lasciato troppo solo.