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Mondiali 2014, l’Iran contro crisi, Queiroz: Sono a testa alta

Mondiali 2014, l’Iran contro crisi, Queiroz: Sono a testa alta

Contro i vari problemi che deve affrontare il paese, tra cui le polemiche, la guerra, la povertà e l’ostracismo governativo, l’Iran come squadra offre la dignità, la generosità e il lavoro.

Il calcio dell’Iran non è sempre stato facile, visto che ad ogni vittoria che ottiene il governo guarda male le feste in Iran: un chiaro esempio è quando la squadra del commissario tecnico portoghese superò la Corea del Sud ottenendo così la qualificazione per i Mondiali 2014 di Brasile.

In ogni caso, contro la crisi c’è il calcio, e a tal proposito Queiroz ha fatto delle dichiarazioni interessanti: la squadra è svantaggiata dal momento che i loro avversari giocano quasi tutti in Europa, in grandi organici come ad esempio Liverpool e Chelsea.

Di contro, una buona parte dei giocatori di Queiroz lo fa in Iran, dove giocare al calcio non è un mestiere: il mestiere è sopravvivere. Pertanto, hanno più che grandi meriti ad essere qui. Nessuno ha regalato loro nulla.

La crisi ha spinto anche i capi alti della squadra a non scambiare le maglie: ma a loro non interessa. Certo, era importante per loro scambiare la maglia con Messi, ma non è questo necessario.

Queiroz ha detto che lotteranno su ogni palla dando tutto per uscire a testa alta dai Mondiali 2014 di Brasile: il pareggio con la Nigeria non è stato male, ma il bello arriverà sabato con l’Argentina. Infine, ci sarà la sfida di mercoledì 25 giugno contro la Bosnia, che ha perso nella prima partita per 2 a 1 contro l’Argentina.

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