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Mondiali senza Spagna valgono 600 milioni di euro in meno

Mondiali senza Spagna valgono 600 milioni di euro in meno

La Coppa del Mondo in Brasile perde 600 milioni di euro con l’eliminazione della Spagna campione in carica: questo numero equivale al costo del valore complessivo del team allenato dal commissario tecnico Vicente Del Bosque, che sulla carta era quello che valeva di più.

Infatti, prima della partenza verso San Paolo dove c’è stata la prima sfida, quella inaugurale, tra Brasile e Croazia il 12 di giugno alla nota Arena Corinthias, nessuno credeva ad una eventuale uscita della squadra spagnola campione del mondo ai gironi.

Eppure, come è capitato alla nazionale italiana nel 2010, ai Mondiali di Sud Africa, allora campione del mondo, quattro anni dopo aver vinto i Mondiali 2006 di Germania, così è capitato anche alla nazionale spagnola di Del Bosque.

Con la Spagna fuori dai Mondiali 2014 di Brasile, la nazionale più valente in termini di mercato diventa la Germania con 526 milioni di euro, e al terzo posto spiccano i giocatori del Brasile, dal valore di 467,5.

Medaglia di legno va all’Argentina, dal valore di 391,5, e al quinto posto c’è la sorpresa del Belgio, possibile rivelazione del torneo, che ottiene una valutazione complessiva di circa 350 milioni di euro.

L’Italia, invece, è davvero dietro, con un totale di 323 milioni di euro, oltre la metà del valore della Spagna: si pensa che solo il centrocampo della Spagna da solo vale 329 milioni di euro, mentre solo il binomio Iniesta e Fabregas vale 105 milioni di euro.

Gli autori delle reti italiane, ossia Mario Balotelli, vale 30 milioni di euro, e Claudio Marchisio, ha un prezzo di 28 milioni: peccato che Andrea Pirlo ha oltre 35 anni, dal momento che questo gli ha permesso di essere valutato appena 7,5 milioni di euro.

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