Niente da fare, l’Italia viene sconfitta dall’Uruguay ed è buttata fuori dai Mondiali 2014 di Brasile: a causa di questo fattore di rilievo, rassegnano le dimissioni il commissario tecnico della nazionale italiana Cesare Prandelli e il presidente della Figc Giancarlo Abete.
Prandelli, dopo aver rovinato una nazionale, ha affermato che quando un progetto tecnico fallisce è giusto prendersi le responsabilità: infatti ha detto che prima della firma del contratto c’era la volontà di progredire in questo percorso.
Prandelli ha anche affermato che hanno camuffato bene in quattro anni i problemi del calcio italiano: confessione in piena regola. E si lamenta di essere stato accusato da tutti di aver rubato i soldi ai contribuenti.
Si giustifica dicendo che ha sempre pagato le tasse e non ha mai rubato i soldi a nessuno: grande responsabilità, questa, come quella che ha ogni italiano con una propria dignità.
Prandelli ha anche detto che è assurdo rimanere in dieci in una partita di rilievo come questa, anche perché non ci sono stati falli cattivi o da espulsione. Secondo il suo parere, non si può condizionare in tal modo una sfida del genere, e l’arbitro ha rovinato la partita.
Infine, commentndo un po’ l’andazzo Mondiale, ha detto che nella prima sfida, quella contro l’Inghilterra vinta per 2 a 1 con i gol di Marchisio e Balotelli, hanno fatto bene, mentre nella seconda gara, quella disputata contro la Costa Rica e persa per 1 a 0, hanno fatto male.
Di contro, oggi se la sono giocata, e anche abbastanza bene, dal momento che si giocatav contro i due attaccanti più forti al mondo, Cavani e Suarez: eppure, l’Uruguay non ha mai tirato in porta. Per Prandelli, è questo il vanto: aver perso contro una squadra che aveva meno voglia di giocare degli italiani. Contento lui.