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Tavecchio su Agnelli: la Figc non è roba da ridere

Tavecchio su Agnelli: la Figc non è roba da ridere

Carlo Tavecchio, maggiore candidato alla presidenza della Figc dopo le dimissioni di Giancarlo Abete a causa dei brutti Mondiali 2014 di Brasile giocati dalla nazionale italiana allenata dal commissario Cesare Prandelli, anch’egli dimesso dopo due sconfitte, ha subito nelle ultime ore alcune critiche da Andrea Agnelli, numero uno della Juventus.

Tavecchio, attuale presidente della Lega Dilettanti, ci ha tenuto a difendersi al meglio delle sue possibilità con un tono non particolarmente polemico, ma con qualche frecciatina tra le righe: ad esempio, ha detto che se Agnelli si candidasse, lui lo appoggerebbe, ma poi si deve vedere come vanno le cose.

Infatti, non sa se Agnelli sia bravo più di Abete: bisogna vedere come si mettono le cose, eppure ci tiene a precisare che la Figc non è roba da ridere.

Tavecchio poi intervenendo su Radio2, ha dialogato altresì circa la sua candidatura citando finanche Stalin: ha detto che non è l’unico candidato, dal momento che giungeranno anche altri, grandi imprenditori. Stalin diceva che contano solo i fatti, e lui i fatti ce li ha, li mette sul tavolo e vuole confrontarli con i fatti degli altri.

In merito all’eventuale e al possibile futuro commissario tecnico della Nazionale italiana, Tavecchio ha affermato che Figc deve avere una cantera federale per i commissari tecnici: i suoi nomi meglio proposti sono Mancini oppure Mourinho, è uguale.

Tavecchio non crede che Mourinho non verrà mai alle cifre che la Figc è disposta ad offrire, perché quando gli viene data in mano una federazione come quella italiana, lui deve venire anche gratis. Tra lui e Mancini, però, se proprio deve fare un nome, sceglie il secondo, dal momento che nei momenti delicati ha sempre fatto ben.

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