Quando Doohan vinceva dieci gare consecutive nella categoria 500cc era il 1997 e Márquez era un girino di quattro anni che iniziava a correre in minimoto. Per anni sembrava che nessuno sarebbe stato in grado di raggiungere così tante vittorie di fila, come l’enorme Mick, anche perché non c’era riuscita la migliore versione di sé stesso di Valentino Rossi. Ma quasi due decenni dopo è arrivato quel bambino che allora aveva solo aveva quattro anni e che oggi è il leader incontrastato della MotoGP.
Il decimo sigillo è arrivato a Indianapolis, dove si aggiunge anche il centenario delle vittorie spagnole in nella classe regina (31 Lorenzo, Pedrosa 25, 16 Marc, 15 Crivillé, 9 Gibernau, per.ricordarne alcune). Con la sua vittoria di oggi, questa volta davanti a Lorenzo e Rossi, siamo già a sette consecutive sul suolo americano e otto nelle Americhe. E con Marquez così sarà molto facile continuare ad inanellare record per il motociclismo iberico.
Il clou della gara è arrivato quando Lorenzo, che era terzo in quel frangente, ha cercato il sorpasso a Marquez nel rettilineo finale, e quando lo aveva superato ha provato a fare lo stesso con Rossi alla successiva svolta a destra, mossa era coraggiosa e determinata, che ha permesso però a Little Genius di cogliere l’occasione di sopraffare entrambi in un colpo solo. Alla fine sul podio, alle spalle di Marquez, ci andrà Lorenzo seguito da Valentino Rossi.
Pedrosa è quarto e rimane secondo assoluto in classifica piloti a 89 punti da un Marquez che se dovesse continuare a vincere con questo ritmo, senza un Pedrosa comunque in splendida forma,potrebbe essere campione già a Misano. Fantascienza.