Ha scelto RaiSport ed il “Processo del Lunedì” Fiona May per la sua prima “uscita” ufficiale nelle vesti di nuovo Consigliere Federale anti-razzismo in FIGC; l’ex campionessa italo-britannica, dopo una carriera agonistica ricca di successi, ha deciso di intraprendere questa nuova avventura in Federazione, per combattere una battaglia importante. Di razzismo si è parlato, e molto, proprio nel corso delle elezioni per la presidenza in FIGC, con la gaffe di Carlo Tavecchio che tutti ricordiamo, e quindi la scelta di un personaggio come la May che ha dato tanto allo sport italiano, non può che essere una scelta azzeccata, anche per spegnere gli ultimi residui polemici. L’ex saltatrice azzurra ha quindi parlato di razzismo, ammettendo come il problema esista non solo nello sport ma anche, più in generale, nel paese.
Secondo la May bisogna cambiare la cultura sportiva, prendendo il problema da una prospettiva diversa e coinvolgendo tutto il mondo del calcio nel processo di cambiamento. Per trasmettere il fairplay, seguendo le parole del neo Consigliere FIGC, è importante lavorare nelle scuole, sui giovani e nel calcio occorre aprire una sorta di confronto tra società, calciatori e tifosi.
“L’Italia non è un paese razzista” ha proseguito la May, sostenento come il problema non sia essere accolti, ma confrontarsi ed integrarsi, anche a causa della crisi economica che rende più difficile accettare e convivere con gli stranieri. Questi problemi perciò si riversano sul calcio, che è lo sport più amato e che tocca tutti, in cui ci sono diverse personalità in campo. Ma proprio il calcio, secondo l’ex campionessa di salto in lungo, può essere il capofila per eliminare la discriminazione.