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Igor Cassina, una grande lezione di sport

Igor Cassina, una grande lezione di sport

Una grande lezione di sport. La conferma che, nella vita, se vuoi ottenere qualcosa cui tieni in modo particolare, devi metterci testa e cuore, passione e sacrificio, spingerti fino ai tuoi limiti e conquistare passo dopo passo la consacrazione di un sogno.

Con queste parole Igor Cassina, medaglia d’oro alla sbarra ad Atene ’04, è stato protagonista di una bella mattinata di sport al Liceo Scientifico di Ceccano. Dopo essersi ritirato dall’attività agonistica, Cassina indossa ora i panni dell’allenatore, ed educatore, di nuovi talenti della ginnastica.Igor Cassina al Liceo di Ceccano

Sul palco dell’Aula Magna, l’atleta brianzolo ha rincontrato un’altra piccola grande atleta italiana, la torinese Adriana Crisci, che a 32 anni ha deciso, in modo sorprendente, di ricominciare ad allenarsi in vista, probabilmente, di Rio 2016.

I due atleti olimpionici hanno interagito con gli studenti e raccontato la loro grande esperienza sportiva in giro per il mondo, sottolineando però quanto sia importante il sacrificio e la dedizione per coronare i propri sogni personali.

Cassina in particolare si è soffermato sull’importanza di tre valori per lui fondamentali: il rispetto, la disciplina, il senso delle regole. «Non sarei arrivato fin dove sono arrivato senza l’amore della famiglia, che mi ha consentito di dedicarmi a una pratica sportiva per la quale non avevo le giuste caratteristiche fisiche, e senza la formazione che la scuola mi ha garantito».

Il ginnasta di Seregno, inventore tra l’altro del difficilissimo salto noto come “Cassina 1”, omologato anche dalla Federazione Internazione di Ginnastica (FIG), ha confessato: «Ho sempre pensato alla ginnastica, sin da piccolo: era il mio chiodo fisso quotidiano, e sono contento di essermi potuto perfezionare nella mia disciplina».

Cassina si è congedato dai ragazzi con questo consiglio: «La vera vittoria non è la medaglia d’oro, ma sapere che siamo arrivati al nostro limite, sapere che abbiamo fatto il massimo per raggiungere il traguardo che ci eravamo prefissati, sentire di averci provato con grande dedizione».

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