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John Degenkolb, una fantastica Parigi-Roubaix dopo la Sanremo!

Parigi-Roubaix 2015  nel segno di di John Degenkolb! Il forte corridore in forza alla Giant-Alpecin, già trionfatore alla Milano-Sanremo, conquista allo sprint anche la Regina delle Classiche battendo, sul traguardo del velodromo di Roubaix, Greg Van Avermaet e Zdenek Stybar. Una vittoria che consacra ancor di più il tedesco come uno dei nuovi volti mondiali per le grandi prove in linea.

Splende un bel sole lungo i 257 chilometri in programma da Compiegne a Roubaix. Alle ore 10.40 scatta ufficialmente l’edizione numero 113 della Regina delle Classiche, con duecento corridori al via e un lotto dei favoriti piuttosto ampio.

Subito altissime velocità e, dopo i primi tentativi falliti di Adriano Malori (Movistar), Alexis Gougeard (Ag2 La Mondiale), Lieuwe Westra (Astana) e Tom Devriendt (Wanty-Groupe-Gobert), sono in nove a riuscire a prendere il largo: Gregory Rast (FR), Adam Blythe (OGE), Alexis Gougeard (ALM), Sean De Bie (LTS), Aleksejs Saramotins (IAM), Pierre-Luc Perichon (BSE), Tim Declercq (TSV), Frederik Backaert (WGG) e Ralf Matzka (BOA).

I fuggitivi fanno fatica ad acquisire un vantaggio consistente, per via della vertiginosa media oraria (prima ora a 50,4 km/h), ma in poco tempo il gruppo rifiata ed i battistrada raggiungono quasi 10 minuti sul plotone. Con una media dopo due ore di 47,9 km/h, il gruppo comincia l’inseguimento, guidato dai Katusha dell’attesissimo Alexander Kristoff e dagli Sky di un Bradley Wiggins alla gara d’addio.

Una brutta caduta, che vede, tra l’altro, Stijn Devolder (Trek) avere la peggio (ritiro per lui), rompe il gruppo in due grossi tronconi, mentre il vantaggio dei primi, tra i settori 27 e 22 di pavé, cala a sei minuti.

Si giunge così al settore in pavé numero diciotto, la mitica foresta di Arenberg, dove tra due ali di folla immense sono i Bmc di Daniel Oss e Greg Van Avermaet a pilotare il gruppo, seguita da John Degenkolb (Giant-Alpecin) e Heinrich Haussler (IAM Cycling). Brividi  per un passaggio a livello a Pont Gibus, che improvvisamente si abbassa e blocca una ventina di corridori (colpito, senza conseguenze, Arnaud Demare, Fdj).

Comincia a questo punto il forcing della Etixx-QuickStep, che costringe Peter Sagan (Tinkoff-Saxo) a rimanere nelle retrovie del gruppo principale. Neppure Wiggins, che nel frattempo perde il suo più prezioso compagno Geraint Thomas per una caduta, sembra brillare in questa fase di gara. E la media orario, dopo 4 ore di corsa, è di 44.9 km/h.

La corsa fa fatica ad esplodere e neppure sul  Mons en Pavele accade nulla. Bisogna attendere il Moulin de Vertain per assistere al primo scatto di Bradley Wiggins, che si porta dietro Stejn Vandenbergh e Zdenek Stybar (Etixx-QuickStep) e Jens Debusschere (Lotto Soudal), ma deve arrendersi alla poca collaborazione dei suoi compagni e si rialza.

La fuga dei nove davanti, poi divenuti prima sette, poi quattro, finisce ai meno venti al traguardo, in prossimità dell’entrata al Camphin-en-Pévèle, dove dietro, invece, sono Jurgen Roelandts (Lotto Soudal) e Borut Bozic (Astana) a provare ad allungare sul gruppo ormai ridotto, per la consueta selezione naturale, a non più di trenta unità. Con Daniel Oss fuori per una caduta, Matteo Trentin (Etixx-QuickStep) e  Luca Paolini (Katusha) costretti a sacrificarsi per i rispettivi leader e Filippo Pozzato (Lampre-Merida) nelle retrovie, tra gli italiani è Marco Marcato (Wanty-Groupe Gobert) l’uomo più in vista, che prova a farsi vedere in questa fase.

Sul Carrefour de l’Arbre, ultimo tratto a cinque stelle di difficoltà, in tanti provano a mettere la testa fuori, ma è ancora una situazione in via di definizione e, all’uscita dal settore, sono ancora una ventina a potersi giocare la vittoria, con tutti i più attesi presenti all’appello ed una Etixx che, come nelle previsioni, si presenta in superiorità numerica.

https://www.youtube.com/watch?v=3I-m9VqqkD0

Ma tra i big è Greg Van Avermaet ad anticipare tutti e a portarsi al comando in compagnia di Yves Lampaert, ennesimo uomo Etixx. Alle loro spalle, ai meno dieci, parte a sorpresa John Degenkolb, che fa il vuoto sugli inseguitori e in breve tempo si riporta sulla coppia di testa. E mentre la sfortuna si accanisce con Peter Sagan, che fora ai meno cinque e deve rinunciare alle sue ambizioni, il terzetto si amplia con l’arrivo di Zdenek Stybar, Lars Boom, Jens Keukelaire e Martin Elmiger. 

Sarà così una volata a decidere il vincitore della 113^ Parigi-Roubaix e, fuori Alexander Kristoff, chi può impedire a John Degenkolb di cogliere un meritatissimo successo e siglare una fantastica doppietta dopo la Milano-Sanremo? L’Infermo del Nord parla per la seconda volta nella storia tedesco; l’Inferno del Nord 2015 ha la firma di John Degenkolb.

Alle spalle del ciclista teutonico giungono Stybar e Van Avermaet. Soltanto decimo Kristoff, mentre finisce fuori dai dieci Bradley Wiggins, che non riesce dunque ad onorare come avrebbe voluto l’ultima corsa in carriera. Magra la prestazione degli italiani: il migliore dei nostri è Marco Marcato, ventiduesimo.

https://www.youtube.com/watch?v=VmQB02H6n8M

 

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