Roma : la rabbia di Pallotta e il futuro di Totti

Ormai è cosa nota che da diversi mesi in casa Roma si viva in un clima teso e poco confortevole. I giallorossi infatti, dopo aver fallito tutti gli obiettivi stagionali come scudetto, Champions League, Europa League e Coppa Italia, per salvare la stagione hanno messo nel mirino il secondo posto in classifica. Anche questo obiettivo però, causa le molte deludenti prestazioni della squadra al contrario di una fila incredibile di vittorie consecutive della Lazio, rischia di non essere centrato.

Le vicissitudini del campo, si uniscono a quelle sugli spalti. Prima uno striscione poco felice nei confronti della madre di Ciro Esposito, poi le pesanti contestazioni rivolte al presidente della Roma Pallotta, non hanno fatto altro che aumentare il disagio intorno a squadra e società.

Inoltre, risale a poche ore fa lo sfogo di James Pallotta, irritato riguardo alcune notizie che vedrebbero la squadra sotto esame a causa degli scarsi risultati. Secondo il numero uno dei giallorossi, queste sarebbero solo invenzioni in quanto, tecnico e squadra hanno la sua totale stima e fiducia.

Intanto nelle ultime ore uno dei temi principali che ha tenuto banco in casa Roma, è quello riguardate il futuro del capitano Francesco Totti. Il contratto del numero 10 dei giallorossi, andrà in scadenza a giugno 2016 e secondo alcune indiscrezioni, la dirigenza della Roma non avrebbe intenzione di proporre a Totti un prolungamento del contratto, bensì un ruolo da dirigente.

L’unica cosa certa è che il calciatore non ha mai dichiarato di essere stanco del calcio giocato e quindi il ruolo di “ambasciatore dei giallorossi“, potrebbe non essere di suo gradimento (per il momento). Ad ogni modo il tutto rimane ancora da vedere, in quanto da parte dei dirigenti non c’è nessuna dichiarazione ufficiale o tantomeno ufficiosa.

Non ci resta che attendere per sapere se la bandiera dei giallorossi, capitano indiscusso Francesco Totti riuscirà a giocare nel nuovo stadio che la Roma ha in progetto di costruire o meno.