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Tour de France 2015, i Fab Four: Nibali, Contador, Froome e Quintana

Tour de France 2015, i Fab Four: Nibali, Contador, Froome e Quintana

Potremmo chiamarli Fab Four, prendendo in prestito un’espressione utilizzata negli ultimi anni dal mondo del tennis. Ma non stiamo parlando dei quattro grandi (Federer, Djokovic, Nadal e Murray) che da anni stanno monopolizzando i campi da gioco di tutto il mondo, bensì dei quattro grandi favoriti del Tour de France 2015. Si tratta di Vincenzo Nibali, Alberto Contador, Chris Froome e Nairo Quintana, coloro che, siamo certi, offriranno un gran bello spettacolo a partire da sabato 4 luglio.

Vincenzo Nibali partirà con il dorsale numero uno perché campione uscente. Apparentemente il meno in forma dei quattro, l’azzurro dell’Astana sta però compiendo lo stesso percorso di dodici mesi fa quando, uscito deficitario dal Delfinato, andò alla conquista del Campionato italiano, prima di spostarsi sulle strade di Francia e dominare. Anche quest’anno i primi due step sono compiuti: al Delfinato ancora una condizione approssimativa, ma qualche giorno fa, nel corso del campionato nazionale in linea, è andato a prendersi per il secondo anno consecutivo la maglia tricolore, presentandosi, così, alla Grande Boucle con le stesse ambizioni. “Andrò in Francia per lottare e spero di farvi divertire”, sono state le sue parole dopo il trionfo a Superga. Ci auguriamo che riesca davvero a farci divertire.

Può vantare la tripla corona proprio come lo Squalo, ma Alberto Contador vuol tentare quest’anno un’impresa ancora più grande: l’accoppiata Giro-Tour, riuscita per l’ultima volta a Marco Pantani nel 1998. Al Giro d’Italia è stato semplicemente il più forte: non è stata soltanto la lunga crono di Valdobbiadene ad incoronarlo, perché tutti abbiamo in mente il capolavoro del Mortirolo, per esempio, che non può essere cancellato dall’unico passaggio a vuoto il penultimo giorno. Tra Giro e Tour, una sola corsa a cui ha preso parte, la Route du Sud. Risultato: nuovo successo. Alla Grande Boucle darà spettacolo come ha sempre fatto, ma resterà da capire quali forze lo accompagneranno nel corso della terza e decisiva settimana: lì, gli sforzi del Giro, anche per un campione come il Pistolero, potrebbero farsi sentire.

Meticoloso, diligente, accurato in ogni minimo dettaglio: Christopher Froome sarà al via da Utrecht con la chiara intenzione di raccogliere i frutti del duro lavoro invernale, incentrato unicamente sulla corsa francese. Lo scorso anno ha dovuto alzare bandiera bianca causa sfortuna, a cui però andava aggiunta una condizione evidentemente non al top. Quest’anno ha già corso e vinto, in Andalusia e al Delfinato, proprio come due anni fa, quando arrivò in giallo a Parigi. L’impressione è che, con un Froome al 100%, con un frullatore azionato nei momenti decisivi, la strada verso la vittoria sarà più impervia per tutti. Piuttosto sarà la prima parte di Tour ad essere insidiosa per lui, quando pavé, vento ed imprevedibili cotes potrebbero creare seri ostacoli al Keniano bianco.

Si sta avvicinando al grande evento più silenziosamente degli altri, ma Nairo Quintana, malgrado la giovane età, ha tutte le carte in regola per issarsi alla conquista del suo secondo Grand Tour, dopo il Giro 2014. Il percorso – con così tante salite, poca crono ed un po’ di pavé che ha dimostrato di non disdegnare – sembra disegnato anche per lui, che come condizione fisica ha dimostrato di esserci, se alla già citata Route du Sud ha dimostrato di riuscire a restare con Contador in salita, preferendo poi non rischiare in discesa. Al suo fianco, un uomo di valore come Alejandro Valverde, che dovrà piuttosto dimostrare – come poche volte ha fatto in passato – di essere capace di lavorare per gli altri.

Sembra essere soltanto quelli di comprimari, il ruolo riservato a tutti gli altri leader. Il trio di talenti francesi Thibaut Pinot (Fdj), Romain Bardet (Ag2R La Mondiale) e Warren Barguil (Giant-Alpecin), gli statunitensi Tejay Van Garderen (Bmc) ed Andrew Talansky (Cannondale-Garmin), il portoghese Alberto Rui Costa (Lampre-Merida), gli spagnoli Alejandro Valverde (Movistar) e Joaquin Rodriguez (Katusha), l’irlandese Daniel Martin (Cannondale-Garmin) e l’olandese Wilco Kelderman (LottoNL-Jumbo) dovranno essere scaltri ad approfittare di un’eventuale debolezza dei Fab Four per inserirsi nella lotta. Perché, si sa, di circostanze imprevedibili capitano sempre, come accaduto nel 2014, l’anno del trionfo di Vincenzo Nibali.

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