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Copa America: Cile, per la prima volta è tua! Altro pianto-Argentina

Copa America: Cile, per la prima volta è tua! Altro pianto-Argentina

La prima volta non si scorderà mai, in Cile. La Roja conquista la sua prima storica Copa America davanti a un popolo in delirio: 4-1 dcr all’Argentina, la Seleccion piange dopo il Mondiale.

L’Albiceleste e il suo uomo simbolo Leo Messi dovevano sfatare il tabù degli ultimi anni senza successi, culminatiLeo Messi delusione Copa America con il secondo posto al Mondiale brasiliano. E invece, niente da fare di nuovo: ennesima delusione per la Pulga, che con la maglia biancazzurra non riesce proprio a vincere e vede sfumare così la terza finale dopo quella della Copa America del 2007 e quella della scorsa estate.

Cosa invece ben riuscita ai padroni di casa, che trionfano nello stadio di Santiago contro un avversario mai battuto prima in Copa America e che, 60 anni fa proprio in questo campo aveva vinto la finale della Copa America del ’55. Così facendo, la selezione di Sampaoli conquista pure il diritto a partecipare alla Confederations Cup del 2017.La corsa del Cile dopo il rigore di Sanchez

Partita come detto decisa ai rigori dopo 120 minuti intensi e combattutissimi, con grandi occasioni da una parte e dall’altra. Poi dal dischetto il tiro decisivo lo firma Alexis Sanchez, con un cucchiaino rischioso ma prezioso che manda in delirio l’intero popolo cileno, in attesa da una vita di conquistare il trono del Sudamerica.

Pronti via, e il ritmo è già da urlo con affondi e tiri cross su un fronte e sull’altro. A rendere più avvincente la gara ci pensa il Cile, che all’11’ ha la prima gol con Vidal, sinistro al volo su campanile che Romero sventa in out. Al 20’ la risposta argentina con Aguero che colpisce di testa a pochi passi dalla porta, e Bravo che salva il risultato con un riflesso eccellente.

Alla mezz’ora Di Maria va out per un guaio muscolare, la Seleccion perde in velocità ma guadagna comunque metri a centrocampo. Prima dell’intervallo un’altra doppia chance: protagonisti Sanchez, destro a giro ben controllato da Romero, e Lavezzi, che non sfrutta a dovere un bell’assist di Pastore tirando un piattone potente ma centrale che Bravo respinge coi pugni.

Brutti episodi sugli spalti durante la ripresa: i familiari di alcuni calciatori argentini vengono aggrediti con insulti e spintoni. A farne le spese soprattutto Rodrigo Messi, fratello della Pulce: per lui una botta alla nuca. Necessario l’intervento dell’ambasciatore argentino. È la conferma ulteriore che Cile-Argentina tutto è tranne che una partita normale.

Nel frattempo il secondo tempo ricomincia dando le conferme già emerse nel primo: match in bilico costante, occasioni da ambo le parti ed equilibrio che può cadere da un momento all’altro.

Prima del 90’ Martino e Sampaoli si giocano le loro carte: Higuain e Banega rilevano Aguero e Pastore, nella Roja entra Fernandez al posto del Mago Valdivia e il Cile sfiora il gol ancora con Sanchez con un tiro al volo da paura che non va tanto lontano dalla porta argentina.

Poi al 92’ l’Albiceleste ha l’occasione clamorosa per chiuderla: Messi guida la ripartenza, palla di fianco a Lavezzi che mette in mezzo un tiro-cross, El Pepita arriva con un pizzico di ritardo e mette sull’esterno della rete. Brividi di freddo per tutto il Cile. Niente da fare, è 0-0, si va ai supplementari.

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Qualche svarione, un paio di tiri ma niente di eccezionale nei 30’ di extratime. Si alza dunque il sipario sull’appassionante lotteria dei rigori. Per la Roja segnano Fernandez, Vidal e Aranguiz, per l’Argentina Messi è infallibile ma poi sbagliano Higuain e Banega.

Il rigore decisivo lo firma Sanchez: esplosione di gioia per i 45mila tifosi sugli spalti, scoppia la festa per le vie di Santiago e del Paese andino-pacifico. È una vittoria appassionante, la prima in Sudamerica per la Roja: il blasone nel caMascherano delusionelcio conta poco, il piccolo Cile piazza così il primo trofeo della sua storia in bacheca. Argentina, di nuovo e con amarezza, a bocca asciutta.

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