Alexis Vuillermoz è il più forte sul Mur de Bretagne. Nell’attesa ottava tappa del Tour de France 2015, con partenza da Rennes, il corridore in forza alla Ag2R La Mondiale scatta a 500 metri al traguardo, lasciando sul posto tutti gli altri. Nulla da fare per Daniel Martin, secondo, e per Alejandro Valverde, che regola il gruppetto dei migliori del quale non fa parte Vincenzo Nibali, il quale perde contatto nelle fasi finali e paga 10″.
Frazione corsa a tutta sin dalle fasi iniziali: dopo alcuni tentativi andati a vuoto, la fuga buona è quella formata da Sylvain Chavanel (IAM Cycling), Bartosz Huzarski (Bora – Argon 18), Romain Sicard (Europcar) e Pierre-Luc Perichon (Bretagne – Séché).
Il gruppo non lascia molto spazio e, in vista del traguardo volante, cambia decisamente passo, in particolare sotto l’impulso della Lotto Soudal del detentore della maglia verde Andre Greipel. Proprio il tedesco è il primo del plotone a transitare sotto lo striscione e poi a contribuire a sganciare un gruppetto molto variegato, composto da John Degenkolb (Giant-Alpecin), Roy Curvers e Koen De Kort (Giant-Shimano), Michal Kwiatkowski, Mark Cavendish e Michal Golas (Etixx-QuickStep), Pierre Rolland, Bryan Coquard e Angelo Tulik (Europcar), Frédéric Brun e Pierrick Fédrigo (Bretagne – Séché).
A questo punto sono Team Sky e Cannondale-Garmin ad impedire che l’azione possa andare in porto, finendo col porre fine anche a quella dei battistrada: ultimo ad arrendersi è Huzarski, premiato come supercombattivo di giornata.
A poco più di 10 chilometri all’arrivo una nuova accelerazione prodotta dalla Bmc comincia a scremare il gruppo, che perde ulteriori pezzi ai piedi dell’ascesa finale del Mur de Bretagne. Chris Froome si porta in testa in prima persona e prova a forzare l’andatura, ma l’azione buona è quella di Alexis Vuillermoz, che taglia in solitaria il prestigioso traguardo.
A 5″ un deluso Daniel Martin (Cannondale-Garmin), a 10″ il gruppetto principale regolato da Alejandro Valverde (Movistar) su Peter Sagan (Tinkoff-Saxo), che ancora una volta perde l’attimo giusto e deve accontentarsi dell’ennesimo piazzamento in questa Grande Boucle. Certamente una notizia non positiva per i colori italiani è il leggero ritardo accumulato da Vincenzo Nibali: 10″ da Froome e compagni… un segnale non molto inconraggiante in vista della cronosquadre prevista per domani.
Ordina d’arrivo 8^ tappa: 1 Alexis VUILLERMOZ FRA ALM 27 4:20:55 2 Daniel MARTIN IRL TCG 29 +5 3 Alejandro VALVERDE BELMONTE ESP MOV 35 +10 4 Peter SAGAN SVK TCS 25 +10 5 Tony GALLOPIN FRA LTS 27 +10 6 Greg VAN AVERMAET BEL BMC 30 +10 7 Adam YATES GBR OGE 23 +10 8 Christopher FROOME GBR SKY 30 +10 9 Bauke MOLLEMA NED TFR 29 +10 10 Tejay VAN GARDEREN USA BMC 27 +10
Classifica generale: 1 Christopher FROOME GBR SKY 30 31:01:56 2 Peter SAGAN SVK TCS 25 +11 3 Tejay VAN GARDEREN USA BMC 27 +13 4 Tony GALLOPIN FRA LTS 27 +26 5 Greg VAN AVERMAET BEL BMC 30 +28 6 Rigoberto URAN URAN COL EQS 28 +34 7 Alberto CONTADOR VELASCO ESP TCS 33 +36 8 Warren BARGUIL FRA TGA 24 +1:07 9 Zdenek STYBAR CZE EQS 30 +1:15 10 Bauke MOLLEMA NED TFR 29 +1:32
“Volevo vincere e basta“, sentenzia un convinto Alexis Vuillermoz, che dopo essersi piazzato già sul muro di Huy, non nega di aver paura che qualcuno da dietro potesse rientrare in prossimità del traguardo. “Ho dato tutto, sono un lottatore e di certo non mi arrendo”, conclude il corridore dell’Ag2R, che regala ai francesi la prima vittoria in questa Grande Boucle.
Parla di “giornata no” Vincenzo Nibali: “Ad inizio tappa mi sentivo bene, ma nel finale non riuscivo a rispondere alle accelerazioni”. Non sa darsi una spiegazione il suo direttore sportivo Giuseppe Martinelli, che spera sia stato soltanto un incidente di percorso e che errori come questo non si verifichino ancora.
Pur perdendo contatto nelle fasi finali, Daniel Teklehaimanot (MTN Qhybeka) è riuscito a conservare la maglia a pois di leader della classifica dei GPM: “Tenere la maglia a pois è stato molto importante per me ed ora sarà straordinario correre sui Pirenei con questa divisa. Ciò che mi sta accadendo è davvero grande: non mi sarei mai aspettato di vedere così tanti eritrei questa mattina in mio supporto. Sono molto felice”.
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