L’impresa è riuscita: Gregorio Paltrinieri è il nuovo campione del mondo dei 1500 stile libero. Un’ascesa irresistibile cominciata due anni orsono, maturata la scorsa stagione ai campionati europei – coronati da due ori – e concretizzata con lo splendido iride conquistato a Kazan 2015, che si aggiunge all’argento degli 800 sl.
Una gara piena di colpi di scena ben prima dell’avvio. Il favorito numero uno, il cinese Sun Yang, non si presenta ai blocchi di partenza senza alcun valido motivo. Il re del mezzofondo si sottrae al confronto con il ventunenne carpigiano, pronto a sfilargli di dosso la medaglia dal metallo più pregiato.
E l’assenza dell’asiatico scompiglia evidentemente le carte in regola. Paltrinieri e colleghi vengono destabilizzati da un’assenza che gioco forza modifica gli equilibri della gara. Ma il romagnolo cerca di pensare a se stesso e, come promesso, parte davvero forte: parziali sempre sotto ai 30″ netti e subito il vantaggio sugli avversari diventa consistente. Ci prova all’inizio il canadese Ryan Cochrane, ma ci prova soprattutto nella seconda parte di gara lo statunitense Connor Jaeger, che cerca in tutti i modi di tenere la corsa cucita nei confronti dell’italiano, il cui vantaggio, dai 400 metri in poi, è costantamente superiore ai 3″.
Il nordamericano aumenta il ritmo e Paltrinieri sembra pagare un inizio folle, ma tutto si avvicina alla conclusione e a firmare l’impresa è l’azzurro: tocca in 14’39”67 e stabilisce il nuovo record europeo che già gli apparteneva. E’ medaglia d’oro! Jaeger ottimo argento.
“Sono molto felice perché volevo e potevo vincere, ma ero veramente morto morto morto”, sono le prime parole rilasciate ai microfoni dei media dopo aver concluso da vincitore la gara. E poi il pensiero va inevitabilmente all’assenza di Sun Yang: “In camera di chiamata non vedevamo il cinese e abbiamo cominciato a scherzare che avesse avuto paura di presentarsi al via. E poi davvero non si è presentato – argomenta – Non conosco il motivo, ma la sua assenza mi ha fatto venire mille dubbi e mille paure. La gara non è stata bella e pensavo di poter fare molto meno. Ma ci ha incasinato un po’ tutti perché erano due giorni che pensavo a come fare la gara con lui e in sua presenza, forse, avrei potuto fare un tempo migliore“.
“Sono davvero molto felice perché è un sogno che si realizza – prosegue ancora dopo aver ricevuto l’oro mondiale – Devo ringraziare tante persone che mi hanno aiutato in questo processo di crescita, i tanti italiani che erano qui [a cantare a squarciagola l’inno di Mameli] e sul podio mi hanno fatto emozionare e i tanti che mi hanno seguito da casa. Grazie del sostegno“.
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Le altre finali. Camille Lacourt (Francia) trionfa nei 50 dorso uomini in 24″23, mentre nei 50 rana donne l’oro va a sorpresa alla svedese Jeannie Johansson in 30″05 (addirittura fuori dal podio la favorita Ruta Meilutyte); 400 misti uomini al giapponese Daiya Seto (4’08″50), che si conferma ancora campione del mondo dopo Barcellona 2013; 50 stile libero donne all’australiana Bronte Campbell (bis dopo i 100) in 24″12; 400 misti donne a Katinka Hosszu in 4’30″39; staffetta 4×100 mista uomini a Stati Uniti in 3’39″93; 4×100 mista donne alla Cina (3’54”41).