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Grande Parma, una storia in vendita: a rischio marchio e Coppe

Grande Parma, una storia in vendita: a rischio marchio e Coppe

La storia del grande Parma degli anni Novanta è in svendita completa. Per provare a far cassa i curatori fallimentari hanno messo in vendita perfino tutto il materiale del glorioso Parma che fu.

L’elenco del materiale appartenente al Parma Fc è stato pubblicato sul sito www.fallimentiparma.com dai due curatori fallimentari Angelo Anedda e Alberto Guiotto.

Tra le altre cose ci sono tutti, ma proprio tutti i trofei vinti dalla gloriosa squadra gialloblù, il “gioiellino” di Calisto Tanzi e famiglia, che portò in alto in Europa il nome della città emiliana prima con la gestione di Nevio Scala – attuale presidente onorario della squadra che quest’anno ripartirà dalla D – e poi con Alberto Malesani:

  • la Coppa Italia 1992, vinta in rimonta sulla Juventus
  • la Coppa delle Coppe 1993, vinta nel tempio del calcio di Wembley battendo 3-1 l’Anversa
  • la Supercoppa Europea del 1994, vinta a San Siro sul Milan per 2-0
  • la Coppa Uefa del 1995, vinta nella stagione del celebre dualismo con la Juventus proprio contro i bianconeri
  • la Coppa Italia, la Coppa Uefa e la Supercoppa Italiana della splendida annata 1999 con le vittorie su Fiorentina, Olympique Marsiglia
  • l’ultima Coppa Italia vinta nel 2002 con Gedeone Carmignani

Otto storici trofei che rischiano di abbandonare una volta per tutte la bacheca del Tardini e di finire chissà dove. Con essi anche tutto il materiale presente in sede (apparecchi elettromedicali, attrezzature sportive…). Spuntano persino televisori e smartphone. Lo stesso marchio “Parma Fc” è in vendita.

Un ultimo tentativo per salvare tutto questo “patrimonio sportivo” è il termine ultimo fissato per l’11 settembre prossimo. Come si legge nel comunicato dei curatori fallimentari «le eventuali manifestazioni di interesse dovranno pervenire entro le ore 18 dell’11 settembre 2015, dovranno essere corredate di proposte valide ed irrevocabili sino al 12 ottobre 2015 ed accompagnate da un deposito cauzionale pari, per ciascun lotto, al 10% dell’offerta presentata».

Il tempo stringe e il Parma Calcio rischia di scomparire con la sua storia.

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