Cade a Montreal il dominatore di questo 2015. Dopo 2 Slam e 4 Masters 1000 su altrettanti disputati, Novak Djokovic incappa nella quarta sconfitta stagionale nella finale della Rogers Cup. È Andy Murray a buttare giù dal trono il tennista serbo dopo tre ore esatte di intensissimo gioco concluse col punteggio di 64 46 63.
Il terzo titolo canadese – dopo quelli del 2009 e del 2010 – è giunto grazie al sangue freddo mantenuto nei momenti in cui era più volte vicino ad andare in crisi di nervi, per via delle continue rimonte del suo avversario proprio nel momento in cui sembrava poter prendere il largo. È stato così nel primo set, dominato dopo essere andato vicinissimo a perderlo, ed è stato così nel terzo, concluso per 64 dopo aver fallito tre match point su servizio di Nole ed averne salvato altrettanti sul proprio decisivo turno di battuta.
Per lo scozzese, che pone fine alla serie negativa di otto sconfitte subite dallo slavo, si tratta del quarto successo stagionale, il secondo in un 1000 dopo Madrid (lì non era presente il serbo), l’undicesimo complessivo nel circuito maggiore ed il trentacinquesimo in carriera.
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La più piacevole delle sorprese, quella che giunge dal Premier 5 di Toronto. Nel tabellone femminile della Rogers Cup 2015 ad imporsi è, a sorpresa, Belinda Bencic, che dopo aver mandato a casa in semifinale la numero uno al mondo Serena Williams, mette Ko all’ultimo atto anche la numero 3 Simona Halep e porta a casa il prestigioso trofeo che la pone, a diciotto anni, come la nuova stella del circuito wta.
Un match estremamente combattuto, in cui la solidità della romena è stata messa a durissima prova, tanto da costringerla ad alzare bandiera bianca nel terzo set dotto di 3-0, dopo che i primi due parziali erano stati decisi entrambi al tie break (primo all’elvetica, secondo alla giocatrice dell’est).
E così la Bencic diventa la terza tennista più giovane a far suo il torneo canadese dopo Jennifer Capriati e Gabriela Sabatini. E che fosse una predestinata l’avevamo intuito già nel 2013, quando nel giro di un mese fece suoi Roland Garros e Wimbledon junior, proprio come fece la sua illustre connazionale Martina Hingis nel 1994, di cui si pone come degna erede. In questa stagione, la prima vittoria sull’erba di Eastbourne; la prima di una lunga serie già proseguita con un trofeo di ottimo livello, la Rogers Cup.
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