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Serie A, dalla goal line technology alle ammonizioni: le novità

Serie A, dalla goal line technology alle ammonizioni: le novità

La Serie A 2015/2016 è alle porte: sabato 22 agosto partirà la caccia alla Juventus quadruplice campione d’Italia e alla ricerca di uno storico pokerissimo. Le pretendenti, rafforzatesi nella sessione estiva di calciomercato, saranno molte e la lotta, si spera, avvincente. Ma al di là dei responsi che avremo dai campi, è ora interessante soffermarci su tutto ciò che fa da contorno al campionato stesso. Tante, infatti, le novità tecniche e regolamentari. Vediamone alcune.

Goal line tecnology. La grande rivoluzione tecnologica finalmente sta per realizzarsi: mai più goal fantasma come tanti ne abbiamo visti nel passato più o meno recente. D’ora in avanti sarà una telecamera a stabilire se il pallone sarà entrato in rete, pur senza rinunciare agli apporti di due giudici di porta addizionali, spesso comunque al centro di decisioni controverse. Non termineranno le polemiche, questo è certo, ma tifosi e opinionisti dei salotti televisivi avranno qualche episodio in meno su cui accanirsi e a cui dedicare le loro riflessioni quotidiane.

Ammonizioni. Cambiano le regole per i cartellini gialli. Il Consiglio Federale di Serie A e Serie B ha infatti deciso che la squalifica per un giocatore scatterà dal quinto cartellino giallo accumulato e non dal quarto, come avvenuto finora. In caso di recidività, sarà prevista un’ulteriore giornata sospensiva “dopo altre cinque ammonizioni, per poi proseguire dopo altre quattro, poi tre, due ed una ammonizione”, come recita l’articolo 19 del Codice di Giustizia Sportiva. Una regola che certamente farà felici i difensori, da sempre i più penalizzati nel computo delle squalifiche perché i più soggetti a commettere falli nel tentativo di fermare i centravanti avversari.

Rose. Venticinque giocatori per squadra come tetto massimo, con liste consegnate entro le ore 12 del giorno che precede l’inizio del campionato. Pena: sconfitta a tavolino per chi non si adegua. Inoltre sarà obbligatorio inserire 4 giocatori cresciuti nel settore giovanile del club (ovvero tesserati dai 15 ai 21 anni per almeno 36 mesi) e 4 giocatori di formazione italiana (tesserati per club italiani per almeno 3 anni, dai 15 ai 21 d’età). Due, al massimo, gli extracomunitari consentiti.

Le novità annunciate si affiancano a quelle ancora in divenire, come la Serie A a 18 squadre, come tale era sino a qualche stagione fa, la cui riforma arriverà a campionato in corso e dunque entrerà in vigore solamente tra due anni.

Meglio non affrontare, poi, il discorso sugli stadi, che ci pone per l’ennesima volta in un’altra eraantecedente, sia chiaro! – rispetto agli altri Paesi europei. Le due bianconere Juventus e Udinese sono in regola, l’Atalanta si sta adeguando, ma poi tanta arretratezza. In attesa dei nuovi famigerati impianti di Roma (progetto già consegnato) e Milan (tutto ancora in alto mare), c’è chi preferisce esibirsi su malridotti e per nulla adeguati impianti, come il neopromosso Frosinone, costretto a scendere in campo al vecchio Matusa.

Tanto ancora da fare, dunque. Ciò che resta è il calcio giocato. E per quello, ancora poche ore e sarà dato il via alle danze.

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