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Pechino 2015, marcia slovacca. Italia male anche nelle staffette

Pechino 2015, marcia slovacca. Italia male anche nelle staffette

Va allo slovacco Matej Toth la medaglia d’oro nella 50 km di marcia maschile, la più lunga gara in programma ai Campionati Mondiali di Atletica Leggera di Pechino 2015. L’atleta, già primatista mondiale stagionale, domina sin dall’inizio la gara, spezzando il gruppo poco dopo l’avvio ed avviandosi ad una vittoria solitaria. 3h40:32 il tempo da lui impiegato, quasi due minuti meglio dell’australiano Jared Tallent, per la terza volta a medaglia dopo l’argento a Daegu 2011, l’argento a Londra 2012 ed il bronzo a Mosca 2013: Toth gli impedisce, ancora una volt,a di avvicinarsi al gradino più alto del podio. Terzo posto per il giapponese Takayushi Tanaii, un outsider in grado di sorprendere altri favoriti, tra cui il campione in carica Robert Heffernan, giunto quinto.

Italiani? Indietro, e non è una novità qui a Pechino. Il migliore dei nostri è Marco De Luca, sedicesimo in 3h53:02; Matteo Giupponi subito dietro, diciassettesimo in 3h53:23; Teodorico Caporaso venticinquesimo in 3h56:58.

E con loro vengono eliminate anche le due staffette femminili impegnate nelle batterie. Sulla 4×100 riponevamo, in fondo, ben poche aspettative: nonostante una Gloria Hooper fresca di primato personale sui 200 metri e dunque in buona forma, lei e Giulia Riva, Irene Siragusa, Anna Bongiorni giungono settime nella semifinale appena davanti alla Nigeria (priva tra l’altro della sua atleta di punta, Okagbare). Il tempo delle azzurre è di 43.22, lontanissimo dal 41.84 della Giamaica che fa registrare il migliore tempo assoluto.

Tanta delusione dalla 4×400, dove perdiamo la nostra leader Libania Grenot per un infortunio, l’ennesimo italiano! Maria Benedicta Chigbolu, Elena Bonfanti, Ayomide Folorunso e Chiara Bazzoni fanno quel che possono, ma sono soltanto quinte (tempo di 3.27.07) nella semifinale vinta dagli Stati Uniti in 3:23.05.

E, eliminate loro, non rimane che un atleta che potrà cancellare lo zero di una spedizione italiana che, comunque vada, sarà fallimentare: è Gianmarco Tamberi, impegnato domani nella finale del salto in alto.

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