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Euro 2016: Nazionale, quale futuro dopo gli stenti di settembre?

Euro 2016: Nazionale, quale futuro dopo gli stenti di settembre?

Due vittorie, risicate e sofferte: due 1-0 che hanno molto di stentato e di difficoltoso. La Nazionale di Antonio Conte si è avvicinata a Euro 2016, ma restano tantissimi dubbi.

Certo, la strada per l’Europeo dell’anno prossimo in Francia sembra francamente spianata: in attesa del responso dell’UEFA sul ricorso dei croati (un punto in meno sì, un punto in meno no) e a meno di clamorosi cataclismi, l’Italia ha quasi centrato la qualificazione al torneo che scatterà nel giugno 2016.

Sono però le modalità, quelle che lasciano a dir poco scettici: la gara con Malta doveva essere l’occasione per sfoggiare una goleada rotonda. 1-0 (peraltro con un gol di mano).

A maggior ragione con la Bulgaria, ieri sera al Barbera, ci si attendeva una prova convincente e di carattere da parte degli azzurri. Altro 1-0 (stavolta di rigore, con la trasformazione di De Rossi che ha poi lasciato i compagni di squadra in dieci per un rosso di reazione).

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Gli azzurri tornano a casa comunque con un modulo preciso entrato nella testa: Conte sembra aver ormai definitivamente imboccato la strada del 4-3-3 capace di trasformarsi in corsa in un 4-5-1, e non recederà dalle sue intenzioni.

Candreva e Parolo sembrano essere gli interpreti migliori del nuovo schema alla Conte. Quello che però preoccupa di più il commissario tecnico, e con lui gli appassionati, è la capacita di fare gioco stimolata dal centrocampo e l’abulia in attacco.

Al primo capitolo è da ascrivere la non ancora ritrovata forma di Andrea Pirlo; ieri al suo posto c’era il solo Verratti, e sembra che la partita sia andata meglio, ma non troppo.

Inoltre, e questo è forse il dato più preoccupante, questa Nazionale segna poco: era dai tempi di Cesare Maldini (biennio di qualificazione Mondiale 1996-98) che la Nazionale non aveva un rendimento offensivo così deficitario: 11 gol in 8 partite.

D’altronde il fatto che i capocannonieri di questa Nazionale siano Graziano Pellé e Giorgio Chiellini, con appena 2 gol segnati a testa, la dice lunga sul tenore offensivo dell’Italia di Conte.

L’attaccante del Southampton comunque non sembra in dubbio: è l’ariete che serve, e inoltre per abnegazione e spirito di sacrificio ha dimostrato anche stavolta di aver meritato la convocazione.

Tuttavia in attacco manca ancora qualcosa: possibilissimo dunque che Conte decida di attingere anche alla classifica marcatori della Serie A per trovare quell’attaccante esplosivo che possa dare prolificità al reparto. I nomi più gettonati, al momento, restano Giuseppe Rossi e Mario Balotelli. O magari anche un Luca Toni ancora capocannoniere…

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