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Serie A, la rinascita dell’ Inter: nomi e numeri dalla parte del Mancio

Serie A, la rinascita dell’ Inter: nomi e numeri dalla parte del Mancio

Ora è ufficiale: l’Inter è veramente tornata. Dopo gli alti e bassi, sempre conclusi con i fiaschi delle scorse stagioni, il Biscione è rinato e dopo 5 anni è in vetta alla Serie A.

Era infatti dal lontano 2010, 22 settembre per la precisione, che non si vedevano i nerazzurri al comando della classifica.

Allora era la 4ᴬ giornata di campionato, era il dopo Mourinho e in panchina sedeva Rafa Benitez: fu quella la stagione dell’inizio del baratro.

Nelle successive 5 annate infatti l’Inter è sprofondata in un anonimato pesante, frutto di scelte di mercato sbagliate e di strategie tattiche troppo sperimentali.

Ora invece, complice il ritorno di Mancini e la campagna acquisti faraonica garantita dal presidente Thohir, nella Milano interista si ricomincia a parlare, e nemmeno troppo sottovoce, di scudetto.

Le tre vittorie su altrettante partite a inizio campionato lasciano certamente il tempo che trovano, ma quel che pare davvero mutata in questo primo scorcio di stagione è la mentalità della squadra, finalmente quadrata e compatta in tutti i reparti e capace di giocare di buona lena per tutti i 90’, vincendo 3 partite di fila con lo scarto minimo.

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Sulla nuova Inter si vede tutta l’impronta del tecnico jesino che ha di fatto plasmato per filo e per segno tutta la rosa, scegliendo chi vendere e chi comprare e creando dunque un team a immagine e somiglianza delle sue volontà.

L’acquisto costosissimo di Kondogbia, l’arrivo di un medianaccio ruvido e spietato come Felipe Melo, più gli innesti dalla cintola in su di Ivan Perisic e soprattutto Stevan Jovetic stanno garantendo finora all’Inter un andamento da grande squadra.

Anche il successo di ieri nel derby col Milan è stato da big: con sofferenza e carattere, l’Inter ha vinto senza tanto convincere, mostrando di essere sulla buona strada per acquisire una mentalità da scudetto.

Vincere la stracittadina, poi, fa sempre bene. Specie se giochi contro due ex: uno comunque rispettato (Mihajlovic), l’altro decisamente odiato, ossia Balotelli.

L’Inter insomma fa le prove per lo scudetto: d’altronde, con l’allenatore più pagato della Serie A e una rosa del genere, i nerazzurri possono dar fastidio.

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