Daniele Bennati (Tinkoff – Saxo), Daniel Oss, Manuel Quinziato (BMC), Fabio Felline, Giacomo Nizzolo (Trek), Vincenzo Nibali (Astana), Elia Viviani (Sky), Matteo Trentin (Etixx – QuickStep), Diego Ulissi (Lampre – Merida). Sonny Colbrelli (Bardiani – CSF) e Salvatore Puccio (Team Sky) le riserve. Adriano Malori (Movistar) e Moreno Moser (Cannondale-Garmin) nella cronometro. Sono questi i nomi degli azzurri che saranno chiamati a tenere alto il tricolore agli imminenti Campionati Mondiali di ciclismo di Richmond 2015.
Una squadra giovane, come ha sottolineato lo stesso ct – ben otto atleti di età inferiore ai 16 anni – e che si è ben comportata negli ultimi appuntamenti stagionali, dalla Vuelta alle altre corse disputatesi. Riportare sul podio l’Italia otto anni dopo la medaglia d’oro di Alessandro Ballan a Varese 2008 sarà l’obiettivo del commissario tecnico romagnolo: ambizione, si, ma anche consapevolezza dei proprio mezzi, nonostante gli avversari di altissimo livello siano molti.
VINCENZO NIBALI (14/11/84, Messina – Astana). Il corridore della Astana è il portacolori del nostro movimento perché a lui sono legati i maggiori successi degli ultimi anni (Giro/Tour/Vuelta). Quest’anno, dopo la vittoria – la seconda consecutiva – al campionato italiano ed il quarto posto alla Grande Boucle, e dopo essere uscito in malo modo dalla Vuelta, ha dimostrato di avere un’ottima gamba nelle prime prove del Trittico Lombardo, andandosi a prendere con un grande colpo la Bernocchi. Tornerà utile a Cassani per qualsiasi ruolo voglia il ct, nonostante il percorso mondiale non si addica appieno alle caratteristiche dello Squalo.
DIEGO ULISSI (15/07/89, Cecina – Lampre-Merida). Il livornese è la nostra punta: dovrà fare corsa dura e portarsi via un gruppetto sullo strappo finale, oppure provare lui stesso uno scatto da finisseur che è nelle sue corde. Investito del ruolo di capitano da oltre un anno, ha in questa stagione ottenuto una vittoria al Giro (tappa di Fiuggi) e diverse altre buone prestazioni, fino a ritrovare lo smalto proprio alla vigilia dell’appuntamento, come dimostra il successo al Memorial Pantani. Cecina è il paese natale dell’ultimo grande corridore da Classiche italiano, un certo Paolo Bettini. L’Italia ora aspetta lui.
MATTEO TRENTIN (02/08/89, Borgo Valsugana – Etixx-QuickStep). Assieme a Diego Ulissi, è la nostra carta da giocare. È incredibile quanto sia duttile il corridore trentino, che tra l’altro ha di recente vinto una tappa al Tour of Britain: la sua capacità di leggere le situazioni e la sua freddezza mostrata nei momenti chiave, come già dimostrato nelle edizioni passate del Tour de France, lo rendono un uomo imprevedibile e perciò pericolosissimo.
ELIA VIVIANI (07/02/89, Isola della Scala – Team Sky). È in grande spolvero, il velocista veronese, che ha quest’anno centrato tutti gli obiettivi che si era prefissato – medaglie ai Mondiali su pista, tappa al Giro – fino alla grande prova di forza del recente Tour of Britain, concluso con tre successi parziali. Potrà essere la sua occasione, se si arriverà in volata, ed egli si è già detto pronto a caricarsi sulle spalle tale responsabilità.
FABIO FELLINE (29/03/90, Torino – Trek). Professionista da ormai cinque stagioni, nonostante i soli 25 anni, è reduce da un gran periodo di forma: ha di recente vinto il GP Fourmies con una manuale azione negli ultimi 1000 metri e sarà fondamentale a Richmond sia in caso di arrivo in gruppetto ristretto, sia per tentare un’azione nelle fasi calde.
GIACOMO NIZZOLO (30/01/89, Milano – Trek). Non ha vinto molto quest’anno – un solo centro al GP Nobili Rubinetterie – ma è maledettamente presente in tutti gli arrivi e la maglia rossa conquistata al Giro ne è la prova. Assieme a Matteo Trentin, il lombardo può dire la sua sul percorso iridato e può costituire una bella coppia col suo compagno di club Fabio Felline.
DANIELE BENNATI (24/09/1980, Arezzo – Tinkoff-Saxo). L’atleta della Tinkoff-Saxo è uno dei grandi esperti del gruppo, l’uomo fidato di Alberto Contador nei Grand Tour. Ha perso quello che una volta era il suo spunto veloce, ma ha guadagnato in resistenza ed è fondamentale per il gioco di squadra: dovrà essere lui a macinare lavoro e chilometri per i capitani della squadra. E al recente GP Prato ha ritrovato la vittoria a due anni di distanza dall’ultima, segno che la maglia azzurra fa bene all’atleta toscano.
MANUEL QUINZIATO (30/10/79, Bolzano – Bmc). È il veterano del gruppo ed è immancabile l’apporto dell’altoatesino per un gioco di squadra. In carriera ha colto poche vittorie – ma come non ricordare quella stupenda ottenuta due mesi fa all’Eneco Tour?- ma è sempre stato indispensabile nei successi altrui, e ne sanno qualcosa i suoi compagni alla Bmc Gilbert e Van Avermaet.
DANIEL OSS (13/01/87, Trento – Bmc). Ha messo da parte la sua voglia di primeggiare per mettersi al servizio dei compagni. E così sarà a Richmond: assieme al suo compagno Quinziato, il trentino avrà il compito di lavorare tanto nella prima parte di gara.
SONNY COLBRELLI (17/05/90, Desenzano del Garda – Bardiani-Csf). Riserva. Lo scorso anno fu il migliore nella spedizione di Ponferrada. Quest’anno non ha ottenuto lo stesso numero di vittorie, ma i tanti piazzamenti utili, nonché la duttilità sul percorso di Richmond hanno convinto il ct a portarlo in America, pur col ruolo di riserva.
SALVATORE PUCCIO (31/09/89, Menfi – Team Sky). Riserva. Si parla troppo poco del corridore umbro, passato professionista due anni fa dopo aver vinto il Fiandre under 23. Oggi è una pedina importante in pianura nei grandi giri, colui che sa sacrificarsi prendendo vento e scortando i grandi leader. E ha dimostrato alla Vuelta di essere in buona forma, andando a cogliere un prezioso secondo posto ad Andorra dietro ad Alessandro De Marchi. Sarà riserva, ma è comunque un premio al lavoro svolto in questa stagione.
ADRIANO MALORI (28/01/88, Parma – Movistar). La cronometro è il suo terreno. Campione mondiale under 23 nel 2008, il parmense è andato via via migliorando i suoi piazzamenti tra gli élite e quest’anno è pronto per il grande obiettivo, ovvero il podio. Nell’ultima crono disputata, al Tour de Poitou-Charentes in Francia, ha battuto il leader della specialità Tony Martin. Un bel segnale. Malori a un passo dall’oro: secondo dietro Kiryenka!
MORENO MOSER (25/12/90, Trento – Cannondale-Garmin). Siamo tutti a conoscenza della parabola tra i professionisti del ragazzo d’arte, grande protagonista nel primo anno e poi parzialmente persosi per strada, ma siamo altrettanto consapevoli delle sue enormi potenzialità. E quest’anno sembra che le cose stiamo evolvendosi in meglio: il ritorno alla vittoria due anni dopo, buone prestazioni all’ultima Vuelta ed il secondo posto al campionato italiano a crono hanno convinto il ct Cassani a puntare su di lui come secondo cronoman.
Già esclusi dalla prima lista Jacopo Guarnieri, Alessandro De Marchi e Kristian Sbaragli, degli undici per la prova in linea Davide Cassani sceglierà le due riserve poco prima dell’appuntamento iridato. Qui l’analisi del percorso.