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Cannondale-Garmin, ecco la multietnica squadra 2016

Cannondale-Garmin, ecco la multietnica squadra 2016

Una formazione multietnica, composta 30 corridori in rappresentanza di sedici diverse nazionalità: sarà così formata la Cannondale-Garmin 2016, che ha ufficialmente chiuso tutte le operazioni di mercato e ha quindi ufficializzato il suo roster per il prossimo anno.

Ben undici le novità all’interno del team diretto da Jonathan Vaughters, a fronte di sei cessioni. A lasciare la squadra sono Ted King (ritiro), Daniel Martin (Etixx-QuickStep), Ryder Hesjedal (Trek), Matej Mohoric (Lampre-Merida), Nathan Haas (Dimension Data), Lasse Norman Hansen (Cult Energy) e Janier Acevedo (Jamis).

I volti nuovi, invece, rispondono ai nomi di Wouter Wippert (Drapac), Patrick Bevin (Avanti), Ryan Mullen (neopro’), Michael Woods (Optum), Pierre Rolland (Europcar), Rigoberto Uran (Etixx-QuickStep), Matti Breschel (Tinkoff-Saxo), Lawson Craddock (Giant-Alpecin),  Simon Clarke (Orica-GreenEDGE), Philip Gaimon (Optum) e Toms Skuijns (Hinccapie Racing), ultimo arrivato.

Attesa, in particolare, per Rigo Ciccio Uran, che dovrà riscattarsi da un anno al di sotto delle aspettative, pur concluso con una bella affermazione al GP Quebec nel mese di settembre, e Pierre Rolland che, a 29 anni, nel pieno della maturità, è chiamato a confermare, attraverso risultati di rilievo, le tante aspettative riposte in lui già da diverso tempo.

Questi gli atleti confermati: Janier Acevedo, Jack Bauer, Alberto BettiolNathan Brown, André Cardoso, Joe Dombrowski, Davide Formolo, Alex Howes, Benjamin King, Sebastian Langeveld, Alan Marangoni, Moreno MoserRamunas Navardauskas, Tom Jelte Slagter, Kristoffer Skjerping, Andrew Talansky, Dylan Van Baarle, Davide Villella, e Ruben Zepuntke.

La pattuglia più numerosa è quella statunitense (perché tale è l’affiliazione della squadra) con sette atleti tra cui Andrew Talansky, alla ricerca di se stesso dopo un’altra annata conclusa con un nulla di fatto. Dietro ai corridori a stelle e strisce, tuttavia, ben cinque italiani, i reduci dall’esperienza Liquigas conclusa ormai due anni orsono: da Moreno Moser, che ha finalmente dato segnali di risveglio, a Davide Formolo e Davide Villella, chiamati a nuovi costanti progressi; da Alberto Bettiol, messosi in mostra negli sprint del finale di stagione, al più esperto Alan Marangoni, uomo di fiducia dei capitani.

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