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Rabottini, la confessione e la voglia di rialzarsi: “Non ho più nessuno”

Rabottini, la confessione e la voglia di rialzarsi: “Non ho più nessuno”

Una nuova confessione scuote il mondo del ciclismo. È quella di Matteo Rabottini, in passato miglior scalatore al Giro d’Italia, ma fermato lo scorso anno dalla positività all’Epo in seguito ad un controllo antidoping. Un anno e mezzo di silenzio è trascorso da quel giorno che ha per sempre cambiato la sua vita, ed ora la voglia di confidarsi a cuore aperto.

È stato l’irrefrenabile desiderio di riemergere dopo un periodo opaco, che l’ha spinto a cadere nella rete delle sostanze illecite. “Dopo il 2012 e la tappa vinta al Giro non ero più riuscito a tornare ai miei livelli”, racconta il ventottenne pescarese sulle pagine della Gazzetta dello Sport. “Ho sempre vissuto senza doping, ma ci vuole poco per finire fuori strada”.

E così svela i retroscena di quell’episodio, avvenuto il 3 agosto del 2014, affermando di aver pagato 300 euro per “una fiala di Epo da 3000 unità”, ottenuta grazie all’aiuto di un ex professionista dell’est. “Una sola volta, nella mia vita da corridore, ho rischiato sapendolo di fare, e l’ho pagata”.

Il 7 agosto, soli quattro giorni dopo, un controllo a sorpresa finisce difatti per incastrarlo, facendolo entrare in un tunnel dal quale cerca disperatamente di uscire. “Passi dal paradiso, in cui tutto è bello, all’inferno, e non ne esci più”. “Non ho più nessuno”, prosegue ancora l’abruzzese, rivelando come da quel momento, “papà e mamma non mi parlano più. Se ne è andata anche la mia compagna con mio figlio Diego”.

Ora che il sacco è vuotato, la speranza di ripartire, consapevole che, dopo essere stato costretto a vendere tutto, per far fronte ad una multa di 91mila euro e al licenziamento subito, a 28 anni ha il diritto di avere una seconda possibilità. E la confessione è indubbiamente il primo passo per un nuovo capitolo della sua vita.

E proprio mentre Rabottini ammette le sue colpe, un ex corridore del passato riceve la sua condanna. Si tratta di Michael Boogerd, corridore olandese per anni in forza alla Rabobank, il quale è stato squalificato per due anni per aver infranto le regole antidoping. L’attuale direttore sportivo del Team Roompot Oranje Peloton sarà dunque costretto a stare lontano dall’ammiraglia fino al 21 dicembre 2017.

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