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Serie A, 20ᴬ giornata: Juve, una ‘decima’ impressionante. E la Roma stona
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Serie A, 20ᴬ giornata: Juve, una ‘decima’ impressionante. E la Roma stona

Il pomeriggio della 20ᴬ giornata di Serie A ha una sola protagonista, o quasi: la Juventus di Max Allegri centra la decima vittoria di fila. E la Roma toppa ancora.

Sempre più nel segno di Dybala: la Joya firma a Udine un’altra fantastica doppietta e due assist al bacio per Khedira prima e Alex Sandro poi. Uno 0-4 mirabolante, che proietta sempre più la Signora all’inseguimento in solitaria del Napoli capolista.

Col successo ottenuto nel nuovo avveniristico Friuli, ribattezzato ‘Dacia Arena’, i bianconeri staccano ancora di più l’Inter, danno altri due punti alla Roma – vedi infra – e si mettono in posizione comoda in attesa del risultato serale della Fiorentina.

Una partita magnifica, ai limiti della perfezione, quella giocata dai bianconeri oggi in tenuta rosa: 4 gol, almeno altre 4 occasioni nitide sprecate fra primo e secondo tempo, un dominio costante mantenuto sino alla fine – nonostante un paio di disattenzioni che hanno spaventato Buffon.

Ma per il resto la Juve va, eccome: decima vittoria consecutiva, tre su tre dall’inizio dell’anno solare, un solo gol al passivo e seconda vittoria di fila in trasferta dopo l’1-2, sofferto, di Marassi con la Samp. Ma rispetto a una settimana fa la Signora è stata sempre in pieno controllo.

Uno-due micidiale firmato dal “Picciriddu” argentino su punizione e dal tedesco Khedira – secondo gol di fila – imbeccato proprio dal numero 21; e poi i sigilli ancora dello stesso Dybala su rigore e del brasiliano Alex Sandro con un tiro a giro mozzafiato.

Quattro gol firmato da tre volti nuovi della Juventus cannibale di Max Allegri, che fra tutti si gode però soprattutto i guizzi e i lampi del folletto argentino. La migliore risposta in bianconero all’altro straripante argentino che sta monopolizzando il campionato: Gonzalo Higuain.

El Pepita è a 20 gol, la Joya a 11: ma tra i due c’è una distanza nettamente inferiore in termini di carisma, estro e grandezza calcistica. La sensazione è che la gara del 13 febbraio allo Stadium possa essere davvero un duelo total fra i due campioni, di oggi e di domani.

Chi invece stecca, di nuovo, è la Roma: a Luciano Spalletti non riesce da subito l’inversione di tendenza tanto agognata da società e tifosi, e il debutto all’Olimpico si trasforma in una crisi che prosegue, 1-1 senza brillantezza col Verona, fanalino di coda e ancora a zero vittorie in campionato.

Altri due punti perduti, per i giallorossi, che continuano a mostrare crepe difensive – Leandro Castan dal 1’ è stato inguardabile – e una verve realizzativa prossima allo zero. A parte i pali ci si mette anche la crisi di Erin Džeko, ancora a secco e ormai diventato un caso dalle parti di Trigoria.

Sia chiaro, Spalletti ha avuto poco tempo per cambiare le cose, ma la prossima settimana c’è già la trasferta, proibitiva, in casa della Juve schiacciasassi: lì la Roma dovrà risorgere o capitolare definitivamente.

Botti invece in fondo alla classifica: roboante 4-0 del Genoa a un Palermo sempre più decadente (primi gol in Italia per Suso e Rincon e doppietta del solito incontenibile Pavoletti) e vittoria della speranza del Carpi, secondo 2-1 casalingo di fila stavolta alla Sampdoria.

Finisce 1-1 la sfida ‘tranquilla’ fra Chievo ed Empoli, col botta e risposta Paloschi-Tonelli. Spreca invece tanto il Bologna, che va sul doppio vantaggio contro la Lazio grazie alla coppia Giaccherini-Destro ma poi sciupa tutto facendosi riagguantare da Candreva e Lulic in meno di dieci minuti: al Dall’Ara finisce 2-2.

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