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Zolder 2016, Van Aert iridato! Italia a secco, sfortuna Bertolini

Zolder 2016, Van Aert iridato! Italia a secco, sfortuna Bertolini

Heusden-Zolder 2016, ovvero l’appuntamento annuale con i Campionati Mondiali di ciclocross, si è concluso nel segno di Wout Van Aert, nuovo campione iridato élite uomini. Una gara fantastica, quella di cui è protagonista il ventiduenne belga, che rimonta posizioni su posizioni, fino al tagliare per primo il traguardo.

È lo scontro tra il neocampione e Mathieu Van Der Poel il momento topico della corsa: entrambi perdono prezioso terreno ma, mentre l’olandese chiude al quinto posto, il belga riesce nella rimonta completa, mandando in visibilio il pubblico di casa.

Piazzamento d’onore per l’altro neerlandese Lars Van der Haar, mentre il bronzo lo conquista Kevin Pauwels , che precede il veterano Sven Nys, all’ultimo mondiale in carriera. Nessun atleta italiano al via perché il commissario tecnico azzurro Fausto Scotti ha preferito concentrarsi sulle categorie minori.

Ma non è andata come dovrebbe perché nella prova under 23 uomini è sfortunatissimo Gioele Bertolini. Il giovane italiano si trova nel terzetto di testa ed è in piena lotta per un risultato prestigioso, quando una caduta lo costringe a rialzarsi e a chiudere in una settima posizione che non rende giustizia della sua prova.

Incredibile l’epilogo: il ceco Adam Toupalik taglia il traguardo del penultimo giro esultando, convinto di aver già vinto, ma al termine della gara a gioire è il belga Eli Iserbyt, che lo beffa nella volata a due. Ad agguantare il bronzo è l’altro belga Quinten Hermans.

Capitolo bici truccata. Ha fatto molto scalpore la notizia del ritrovamento del motorino all’interno del telaio di una bicicletta di una atleta under 23. Dopo anni di voci, infatti, l’evidenza è saltata fuori e così, accanto al doping chimico, bisogna ora combattere quello tecnologico. Mentre la Wililer Triestina, marchio della bici in questione, prende le distanze perché giustamente danneggiata dall’accaduto ed estranea ai fatti, dice la sua anche il Presidente dell’Uci Brian Cookson: “La frode tecnologica è inaccettabile”, sentenzia.

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