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Champions, Juve: quanti rimpianti col Bayern… Bianconeri grandi a metà, e ciao Europa

Champions, Juve: quanti rimpianti col Bayern… Bianconeri grandi a metà, e ciao Europa

Juve, che spreco! I bianconeri ammirati al cospetto del Bayern hanno sfiorato un’impresa grandissima, finendo colpiti proprio sul più bello. Dal gol regolare annullato a Morata agli erroracci di Evra, dai cambi non fortunati all’ingresso del francesino Coman dall’altra parte: l’analisi di 120’ pazzi all’Allianz Arena.

Una cosa in primis è chiara: per quanto mostrato ieri a Monaco di Baviera, la Signora in bianconero non merita assolutamente di essere esclusa dalle 8 migliori d’Europa. Bayern impaurito, bianconeri padroni del campo per un’ora e tutto svanito solo nel finale e con tantissimi rimpianti: ci si mangia le mani, a pensare al Wolfsburg ai quarti mentre la Juve è fuori…

Che sarebbe stata una serata incredibile, lo si era già capito vedendo il tabellino dopo mezz’ora appena: la Juve avanti in casa della corazzata tedesca per 0-2, con le reti bellissime di Pogba e Cuadrado, dopo la sgroppata incredibile di Morata dall’area bianconera fino all’analoga tedesca.

In mezzo però il primo rimpianto: il gol ingiustamente annullato allo spagnolo per un fuorigioco inesistente è stato un primo segnale, passato all’inizio sotto traccia dato il risultato ampiamente a favore dei bianconeri, fino ad allora padroni incontrastati del match.

Il tiro di Cuadrado sottoporta con la risposta incredibile di Neuer a metà fra parata e palo doveva essere la sentenza definitiva, ma lì la fortuna non ha aiutato la Signora che sul 3-0 avrebbe mandato definitivamente al tappeto i tedeschi.

Bayern pressoché inesistente infatti davanti a Buffon, con un solo tentativo al tramonto del primo tempo; Juve in pieno controllo del match. Stessa storia anche nella prima mezz’ora scarsa della ripresa, quando più di qualche tifoso stava davvero fregandosi le mani riempiendosi le narici del profumo dell’impresa e ha fiutato l’odore della vittoria sulla ripartenza di Morata e il tiro sottoporta sventato da Alaba.

Poi si è sentito il primo scricchiolio con la zuccata di Lewandowski; e infine il tracollo in pieno recupero con il colpo di testa di Muller, che fino a quel punto non aveva strusciato neppure un pallone. A questi livelli non basta purtroppo avere Bonucci-Barzagli come coppia centrale: anche una delle difese meno perforate d’Europa può pagare un paio di amnesie con la punizione massima. E ieri è capitato proprio così.

Entrambi i cross arrivati dal settore di sinistra del Bayern, prima con il cross di Douglas Costa (migliore in campo fra i bavaresi, ben assistito dal subentrato Coman) e poi su assist proprio del francesino ex di turno.

28 milioni di rimpianti per il talento di Kingsley, che poi ha chiuso tutto nel secondo tempo supplementare con una partenza palla al piede e l’ultimo sigillo, a rimarcare il successo del Bayern già materializzatosi sul 3-2 (rete di Thiago Alcantara: a riprova che i cambi di Guardiola hanno funzionato tutti, e benissimo).

Eppure in mezzo c’è dell’altro: Evra che cerca di ripartire palla al piede al 91’ e la perde innescando l’ultimo cross del giovanissimo connazionale sulla destra; la punizione non fischiata a Pogba in occasione del 3-2 bavarese; il mancato 4-3 di Sturaro che pure avrebbe dato spinto la Juve all’ultimo disperato “fuoco alle polveri”.

In mezzo anche alcune scelte tattiche e comportamentali degli uomini di Allegri: il cambio di Morata con Mandžukić, che voleva esserci a tutti i costi dopo le sportellate dell’andata, è sembrato forse troppo affrettato.

Ma sono tutte congetture da salotto, fatte qualche ora o un giorno dopo. Quel che resta è il risultato, e la Juve è fuori dalla Champions. Mestamente e con orgoglio, certo, ma con la consapevolezza che per puntare alla Coppa bisognerà non sbagliare nulla la prossima volta.

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