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Leicester-mania, un esodo “ignorante”: l’impresa senza confini dei Calciatori Brutti
Dalla pagina Facebook di Calciatori Brutti

Leicester-mania, un esodo “ignorante”: l’impresa senza confini dei Calciatori Brutti

C’è un altro pizzico d’Italia, nel folle, straordinario titolo di Premier League vinto dal Leicester la scorsa settimana (e festeggiato ieri in un tripudio di folla): oltre a Ranieri, ieri per le strade inglesi c’erano anche centinaia di tifosi italiani, partiti dalla Penisola per prendersi il loro pezzo di gloria in mezzo alla leggendaria impresa delle Foxes inglesi.

Partiti da ogni angolo del nostro Paese, con mezzi propri o pullman organizzati, l’ondata blu made in Italy è sbarcata nei giorni scorsi in Inghilterra, invadendo pacificamente le strade di Leicester e intorno al Victoria Park e mescolandosi con goliardia euforica ai tifosi già pazzi di gioia per le Volpi allenate da Ranieri.

Non più solo dunque il “Normal-one” proveniente da Testaccio, quello che quest’anno fra le tantissime vittorie, le salsicce e i Dilly ding, Dilly dong vari ha fatto innamorare tutta la città diventando una specie di semi-dio; non solo Andrea Bocelli, chiamato in causa per cantare ai festeggiamenti di Vardy & co.

Sono arrivati a Leicester pure questi centinaia di nostri connazionali: e lo hanno fatto con un entusiasmo incredibile.

Tutto grazie a una scommessa: quella lanciata qualche mese fa dai ragazzi autori della pagina Facebook “Calciatori Brutti”, che aveva chiamato a raccolta “l’ignoranza” dei fans nel caso di un’eventuale vittoria del titolo inglese da parte dei guerrieri del Leicester.

Quando poi i ragazzi di Ranieri l’impresa stavano veramente realizzandola, rimanendo settimana dopo settimana in testa davanti a tutti, ecco che quella scommessa ha cominciato a diventare sempre più plausibile, sempre più realistica.

Dalle promesse si è passati ai fatti: i giorni scorsi sono stati incredibili, conditi da un’euforia smodata e senza regole che ha portato centinaia di appassionati italiani, dopo l’appuntamento nel piazzale di San Siro a Milano, ad attraversare quattro Paesi quattro, e 1500 km mille e cinque per poter dire: “io, a quella macchinata ignorante, c’ero”.

Diciotto ore di viaggio all’andata; diciotto al ritorno. 36 ore di esodo: un giorno e mezzo completo di viaggio (un giorno e mezzo completo di vita) “buttato” secondo i benpensanti, e invece “speso alla grande” da questi tifosi innamorati alla follia del calcio e delle imprese storiche che sono partiti verso l’Inghilterra senza nemmeno aver fissato un posto-letto, in tanti casi.

Dormire anche in macchina, o per le strade, non li ha fermati: “l’ignoranza” della macchinata italiana ha i contorni dell’epica. E ha sfondato alla grande i confini nazionali, sottolineata praticamente da tutta la stampa internazionale, dal Guardian britannico alla Spagna e oltre.

Tutto solo per stringere, simbolicamente, la mano a Ranieri, Vardy, Mahrez e tutto il resto della brigata-Foxes. E dietro quel “solo” c’è molto più di una gitarella fuoriporta, di una scampagnata primaverile. Dietro c’è stata solo la voglia di prendersi, con un sacco di simpatia, un pezzo nella Storia del football mondiale.

Una storia inglese, diventata anche italiana; una storia, per tutto questo, per nulla normale…

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