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Euro 2016: CR7, ombra di se stesso. Se Messi vince la Copa, Pallone d’oro a rischio

Euro 2016: CR7, ombra di se stesso. Se Messi vince la Copa, Pallone d’oro a rischio

Il calcio è una strana scienza. Non basta vincere l’Un-Decima Champions League col Real se poi con la nazionale si va male. Per CR7, a quasi un mese dalla finale di Milano, tutto è ormai in bilico: anche la questione Pallone d’Oro. Un Euro 2016 finora disastroso – col penalty sbagliato ieri con l’Austria – rischia di compromettere la corsa. Specie dall’altra parte del mondo Messi trascina la sua Argentina verso la Copa America Centenario.

Tutto ribaltato in appena un mese. Incredibile a dirsi, e a farsi. Se Messi quest’anno ha vinto “solo” la Liga, Cristiano Ronaldo si è incoronato come leader indiscusso del Madrid che si è preso la seconda Champions League in tre anni, e sempre contro l’Atletico.

Il rigore scagliato nella porta di Oblak a San Siro è stata la ciliegina sulla torta di una stagione europea fenomenale, dell’asso di Madeira: in Champions 16 gol (+1, quel penalty appunto), 35 nella Liga. Una media gol superiore ai 50 a stagione dal 2010-2011.

CR7 però non riesce a scrollarsi di dosso la maschera da flop quando indossa la maglia degli Scudati lusitani: dr. Jekyll e mr. Hyde, insomma. Tanti i fallimenti che hanno costellato la carriera di Ronaldo con la camiseta rossa del suo paese.

Dall’Europeo giocato in casa nel 2004 (finale persa contro la Grecia) alla semifinale persa a Germania ’06 contro la Francia; poi due k.o. consecutivi con la Spagna a Sudafrica 2010 e a Euro 2012.

Immaginava una serata diversa, CR7, ieri sera: nella partita che ha sanciCristiano Ronaldo con la maglia del Portogalloto il nuovo record del calcio portoghese (128 presenze, contro le 127 di Figo). Invece il rigore sbattuto sul palo ha il sapore dell’ennesima disillusione.

Due considerazioni: in tutto Euro 2016 ha tirato in porta 20 volte, come tutta l’Italia ma senza mai segnare; inoltre contro l’Austria è apparso visibilmente nervoso e sugli scudi. Non bei segnali, per uno che era avviato a vincere il Pallone d’Oro in grossa scioltezza.

Invece si ripresenta ora il dualismo con l’altra sua maestà del calcio contemporaneo: Leo Messi sta trascinando la sua Argentina verso la finale di Copa America.

L’Albiceleste quest’anno non può davvero fallire; la Pulce ha tutta l’intenzione di vincere finalmente un trofeo con la sua Selección, e vuole farlo ritoccando il record raggiunto nella notte col Venezuela: 54 gol con la maglia dell’Argentina, raggiunto Gabriel Batistuta nella classifica all-time.

Cristiano Ronaldo dunque deve inventarsi più di qualcosa: con l’Ungheria il 22 il Portogallo ha bisogno di lui, e lui ha bisogno di una prestazione mostruosa per convincere gli scettici.

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