Sabato 2 luglio, dalla località di Mont Saint Michel, comincerà il Tour de France 2016. Tutte le squadre hanno ormai ufficializzato i nove uomini chiamati a ben figurare sulle strade dell’evento ciclistico più importante al mondo. Vediamo, dunque, i punti di forza di ciascun team al via della Grande Boucle. Questa la prima parte, seguiranno la seconda e la terza parte.
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AG2R LA MONDIALE. Romain Bardet ci crede. Il talentuoso corridore francese ha forti ambizioni ed è convinto di centrare un piazzamento di rilievo nella corsa di casa. Al Giro del Delfinato si è arreso soltanto a Sua Maestà Chris Froome ed è quindi pronto a dare filo da torcere ad ogni avversario e salire su quel podio di Parigi a cui è già andato molto vicino nel 2014. Nella formazione transalpina anche Domenico Pozzovivo, che dopo un Giro d’Italia certamente non positivo tenterà di riscattarsi sulle strade francesi, pur non dimenticando di fare da spalla al più giovane capitano. Altri atleti di spessore sono Alexis Vuillermoz, che ha nelle corde la possibilità di vincere una frazione su percorsi misti, come già accaduto lo scorso anno, Jan Bakelants, estroso finisseur in grado di mettere a segno colpi imprevisti, ed Alexis Gougeard, già vittorioso lo scorso anno alla Vuelta a Espana.
ASTANA PRO TEAM. La corazzata kazaka prende forma e vuole ancora una volta puntare al massimo risultato. Il leader designato è Fabio Aru, forte della Vuelta conquistata lo scorso anno, ma al suo primo Tour in carriera. L’avvicinamento non è stato dei migliori (opaca la prestazione al Delfinato, nonostante una vittoria di tappa), ma al recente campionato italiano ha dichiarato di sentirsi molto bene ed è pronto per questa nuova avventura. Al suo fianco, il direttore sportivo Giuseppe Martinelli schiera anche Vincenzo Nibali, che ha davanti a sé l’obiettivo di prepararsi meticolosamente in vista dei Giochi Olimpici di Rio 2016 e di essere nella mischia nella terza settimana, sia per aiutare il compagno sardo sia per cercare egli stesso qualcosa di importante. Basta citarli, gli altri della squadra, per comprendere la loro forza e il loro apporto in appoggio ai due capitani: Diego Rosa, Paolo Tiralongo (l’uomo più prezioso per il Cavaliere dei Quattro Mori), Jakub Fuglsang, Luis Leon Sanchez, Tanel Kangert, Alexey Lutsenko, Andrey Grivko.
BMC RACING TEAM. Due capitani al via: Tejay Van Garderen, quinto in due occasioni e ritirato lo scorso anno in piena lotta per il podio; Richie Porte, alla grande chances di dire la sua nella corsa francese, ma finora sempre respinto nelle tre settimane dei Grand Tour. Al loro fianco uomini affidabili quando la strada sale, come l’italiano Damiano Caruso, brillante quarto nel campionato nazionale, e un leader per le tappe intermedie, Greg Van Avermaet, già a segno dodici mesi fa sul traguardo di Rodez.
BORA-ARGON 18. Correrà il Tour da Professional, per poi prendervi parte il prossimo anno, con ogni probabilità, da WorldTour. Nell’attesa di allestire una squadra più competitiva, si fa affidamento per le volate sul venticinquenne irlandese Sam Bennett, vincitore quest’anno della prima tappa al Criterium international, e per le salite sul giovane Emanuel Buchmann, ex campione nazionale tedesco e terzo a Pau-Cauterets al Tour 2015. In squadra anche il buon cronoman Jan Barta e l’italiano Cesare Benedetti, pronto ad inserirsi nelle fughe.
CANNONDALE PRO CYCLING. La top ten l’ha già centrata in tre occasioni, ma stavolta Pierre Rolland, ormai trentenne e nel pieno della maturità, vuole di più e, cambiata squadra (dalla Europcar alla Cannondale), spera di poter scalare qualche ulteriore gradino nel risultato finale. Al suo fianco giovani scalatori come Lawson Craddock e Tom-Jelte Slagter, mentre per fughe e percorsi misti toccherà al lituano Ramunas Navardauskas il compito di cercare un successo parziale. Nessuno dei cinque italiani presenti in rosa sarà schierato al via.
COFIDIS, SOLUTION CREDITS. Nacer Bouhanni doveva tenere alto l’onore del team Professional, tra i quattro invitati dall’Aso. Lo sprinter di origini maghrebine era uno dei più attesi per gli arrivi a ranghi compatti e la disputa per la maglia verde, ma l’infortunio alla mano – rimediato fuori gara lo scorso weekend -l’ha costretto al forfait dell’ultimo minuto: al suo posto è stato chiamato Nicoals Edet. Le ambizioni di classifica, o forse di una vittoria nelle frazioni più impegnative, sono affidate all’esperto spagnolo Daniel Navarro, nono nel 2013 ma da due anni non più tanto competitivo per classificarsi nuovamente tra i primi dieci. Potrebbero ritagliarsi i loro spazi anche gli scalatori Arnold Jeannesson e Luis Angel Mate.
DIMENSION DATA. La compagine sudafricana schiera al via del Tour 2016 tutti i leader: Mark Cavendish il capitano per le volate, sebbene da un po’ di tempo a questa parte abbia perduto parte del suo straordinario spunto, che gli ha permesso di alzare per 26 volte le braccia al cielo sulle strade francesi; Edvald Boasson Hagen, fresco di doppio titolo nazionale in linea e a cronometro e a caccia di successi parziali nelle frazioni più mosse, che potrebbero permettergli anche di inserirsi nella lotta alla maglia verde; Steve Cummings, i cui attacchi da finisseur gli hanno fruttato, nelle ultime stagioni, magnifiche vittorie in corse di primissimo piano. Presenti anche i due eritrei Natnael Behrane e Daniel Teklehaimanot, che potrebbero inserirsi nella mischia per conquistare la maglia a pois.
DIRECT ENERGIE. Gioventù ed esperienza al servizio di René Bernadeau, che anche con i nuovi sponsor è riuscito a strappare una preziosa wild card per la sua squadra. Il gioiellino Bryan Coquard proverà a portare a casa un successo in volata, sebbene il cast di corridori che puntano agli arrivi a ranghi compatti sia di altissimo livello. Thomas Voeckler e Sylvain Chavanel sono i due veterani del gruppo, che proveranno a lasciare il segno mediante fughe da lontano. È all’età della maturità per dimostrare discrete cose, nonostante finora abbia deluso le attese, Romain Sicard, l’uomo da salita.