Il Tour de France 2016 comincerà sabato 2 luglio da Mont-Saint Michel e tutte le squadre hanno di fatto deciso i nove uomini chiamati a ben figurare sulle strade dell’evento ciclistico più importante al mondo. Vediamo, dunque, i punti di forza di ciascuna compagine al via della Grande Boucle. Questa la terza parte.
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TEAM GIANT-ALPECIN. Formazione competitiva su tutti i fronti, quella tedesca. Punterà alla classifica generale il venticinquenne Warren Barguil, piuttosto impallato lo scorso anno sulle strade francesi e perciò ansioso di riscatto, sebbene ne avrà ancora molte di occasioni, avendo soli 24 anni. Proverà a tornare competitivo, dopo una primavera andata completamente in fumo, John Degenkolb, teoricamente in lotta con Peter Sagan per la conquista della maglia verde. In squadra anche Tom Dumoulin, che avrà nel mirino la cronometro individuale, e Simon Geschke, atleta poliedrico, pronto a far male su diversi terreni.
TEAM KATUSHA. Tutte le stelle del team sono presenti, a cominciare da Joaquin Rodriguez e Jurgen Van Den Broeck: crediamo che difficilmente possano ottenere più di un posto in top 10, dal momento che i due sono ormai nella fase discendente della loro carriera e non riescono più ad essere incisivi come un tempo (il belga, per la verità, sebbene abbia ottenuto il terzo posto a tavolino nel 2010 e il quarto nel 2012, è apparso nelle ultime annate come il corridore delle occasioni perse, pronto a concentrarsi su un unico specifico obiettivo e poi puntualmente fallire). Non è escluso l’obiettivo maglia a pois per Purito. Ci sarà anche Ilnur Zakarin, desideroso di rifarsi dopo il forzato ritiro dal Giro d’Italia, quando era in quinta posizione a due tappe dal termine. Alexander Kristoff l’uomo per le tappe pianeggianti, pronto a far sua la prima maglia gialla e, magari, a lottare per la classifica a punti, nonostante la condizione di quest’anno sia ben lontana da quella ammirata nella prima parte del 2015. Jacopo Guarnieri il suo luogotenente di fiducia.
TEAM LOTTONL-JUMBO. Con uno Steven Kruijswijk a riposo e un Robert Gesink costretto allo stop per problemi fisici, toccherà a Wilco Keldermann l’onere di fare classifica per la formazione neerlandese (va comunque sottolineato che si tratta del suo primo Tour de France). Il sempre più sorprendente Dylan Groenewegen, fresco anche di titolo nazionale in linea, sarà l’uomo per le volate, mentre Sep Vanmarcke l’incaricato a cercare il colpaccio attraverso le fughe.
TEAM SKY. La corazzata, capace di vincere la maglia gialla a Parigi per tre volte negli ultimi quattro anni: nove uomini, nove possibili capitani, ma soltanto uno di loro il leader designato. Stiamo ovviamente parlando di Chris Froome, a caccia del suo terzo Tour de France dopo quelli del 2013 e del 2015. Non presenta punti deboli il britannico, già competitivo nell’ultima corsa pre-Grande Boucle, il Delfinato, così come presentano pochi punti deboli gli uomini chiamati a stare al suo fianco: Geraint Thomas, lo scorso anno il più prezioso gregario (non facile, quest’anno, il suo avvicinamento al Tour, dopo un Giro di Svizzera non particolarmente brillante); Mikel Nieve, reduce da un Giro d’Italia al top (tappa e maglia azzurra); Mikel Landa, che dopo aver fallito alla Corsa Rosa sarà a disposizione del Keniano sulle strade di Francia; i forti scalatori Sergio Henao e Wout Poels (quest’ultimo vincitore della Liegi 2016) e i passisti Vasil Kiryenka, Luke Rowe e Ian Stannard.
TINKOFF. Alberto Contador non demorde. Dopo aver recentemente dichiarato che quella in corso non sarà la sua ultima stagione agonistica – non farà fatica a cercare una nuova sistemazione dopo la chiusura a fine stagione della sua squadra – il madrileno vuole lasciare il segno alla Grande Boucle e arrivare al tris a Parigi. È più di ogni altro l’uomo che sa dare spettacolo ed sa estrarre in qualsiasi istante il coniglio dal cilindro: Froome e Quintana possono contare, probabilmente, su una forma fisica migliore, ma il Pistolero è pronto a sparare un altro colpo… Accanto a lui uomini di sicura affidabilità (Rafal Majka e Roman Kreuziger su tutti) e l’altro innato talento del ciclismo mondiale, Peter Sagan, alla ricerca della sua quinta maglia verde e di almeno una vittoria di tappa sempre sfuggitagli lo scorso anno. In squadra anche due italiani, Oscar Gatto e l’inossidabile Matteo Tosatto, 42 anni e non sentirli.
TREK-SEGAFREDO. Poco appariscente, ma indubbiamente efficace: forte di tre top 10 consecutive, Bauke Mollema è pronto a proseguire nel suo ottimo rendimento al Tour e a centrare, da leader della Trek-Segafredo, un altro piazzamento di rilievo, sebbene il suo avvicinamento, col ritiro al Delfinato, sia stato tutt’altro che semplice. Nell’elenco dei nove uomini scelti da Luca Guercilena figura anche Fabian Cancellara, che inizialmente da quanto annunciato a fine stagione, correrà il suo ultimo Tour de France per lasciare ancora una volta il segno. Gli esperti Frank Schleck e Haimar Zubeldia i maggiori gregari per le salite, Jesper Stuyven ed Edward Theuns i nomi per le tappe pianeggianti. Assenti tutti i cinque italiani della squadra.