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Tour de France 2016, gli italiani al via

Fabio Aru, Vincenzo Nibali, Diego Rosa e Paolo Tiralongo (Astana); Oscar Gatto e Matteo Tosatto (Tinkoff); Davide Cimolai e Matteo Bono (Lampre-Merida); Domenico Pozzovivo (Ag2R La Mondiale); Jacopo Guarnieri (Katusha); Cesare Benedetti (Bora-Argon 18); Fabio Sabatini (Etixx-Quick Step); Damiano Caruso (Bmc). Questi i nomi dei 13 italiani al via del Tour de France 2016, tre in meno rispetto a dodici mesi fa. Quali saranno le loro ambizioni sulle strade di Francia?

Fari puntati, in particolare, sulla coppia Astana Fabio Aru e Vincenzo Nibali, cui spetta l’onore di far sventolare il tricolore italiano. Il sardo, alla sua prima esperienza alla Grande Boucle, si presenta ai nastri di partenza molto motivato, pur consapevole che non sarà affatto una passeggiata vedersela coi vari Froome e Contador e cosciente che la sua stagione, fin qua, è stata piuttosto avara di soddisfazioni: la vittoria arrivata al Delfinato non deve ingannare su una forma fisica apparsa in quell’occasione ancora approssimativa. Ci auguriamo che, in prossimità delle prime salite, riesca a farsi trovare pronto e sprigionare tutta la sua grinta.

Vincenzo Nibali è l’incognita. Semplice spalla per il Cavaliere dei Quattro Mori e semplice allenamento in vista dei Giochi Olimpici di Rio 2016? Stentiamo a crederlo, francamente, perché dal più rappresentativo atleta del movimento azzurro ci si attende sempre molto. Tutto dipenderà dalla condizione e dalla classifica di entrambi alla vigilia dell’ultima settimana, quando si trarrà un primo bilancio della corsa. Correre senza pressioni di dover far classifica a tutti i costi, ad ogni modo, può essere un vantaggio sugli avversari.

Lo zoccolo duro della nostra delegazione in Francia è costituito dai cosiddetti gregari, ma sappiamo quanto sia riduttivo chiamarli in tal modo. Paolo Tiralongo è il fido scudiero di Aru, così come altrettanto fondamentali saranno Matteo Tosatto e Oscar Gatto per Peter Sagan ed Alberto Contador, Jacopo Guarnieri per Alexander Kristoff, Damiano Caruso per Richie Porte e Fabio Sabatini per Marcel Kittel.

C’è chi, però, avrà l’opportunità di ritagliarsi i suoi spazi. È il caso di Davide Cimolai e Matteo Bono in casa Lampre (il primo è, di fatto, l’unica carta italiana per le volate), di Cesare Benedetti (Bora-Argon 18), che proverà a inserirsi nelle fughe, e di Diego Rosa, che accanto al lavoro da compiere per Aru e Nibali cercherà di rendersi protagonista di un assolo. Debuttante con doppio ruolo è Domenico Pozzovivo, che avrà il compito di stare al fianco di Romain Bardet, cercando in aggiunta un successo di tappa che gli permetta di dimenticare un opaco Giro d’Italia.

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