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Rio 2016, otto medaglie azzurre dal nuoto: è record. Ma le ombre non mancano
Tania Cagnotto. Foto: Getty Images

Rio 2016, otto medaglie azzurre dal nuoto: è record. Ma le ombre non mancano

Lo dicono i freddi numeri: mai così bene il nuoto azzurro nella storia dei Giochi Olimpici. Sono otto le medaglie giunteci da Rio 2016, record nell’era moderna. Prestazione convincente che non manca, però, di lati oscuri.

Si chiude un quadriennio ricco di successi, recita la Federnuoto in comunicato ufficiale, ricordando anche le 31 medaglie mondiali (8 d’oro) e 111 europee (37 d’oro) conquistate nelle discipline olimpiche. Un “bilancio sportivo in continua crescita“, da ascrivere “all’impegno e alla professionalità di atleti, tecnici, dirigenti […] e soprattutto alle società sportive, di livello territoriale e nazionale, che sono il motore delle squadre nazionali“.

Nuoto, fondo, tuffi, sincronizzato e pallanuoto: dal mondo acquatico l’ItaliaTeam fa registrare 8 podi a Rio de Janeiro, a dispetto di due soli conquistati quattro anni fa a Londra. Di nuovo un oro, otto anni dopo quello di Federica Pellegrini a Pechino 2008. Stavolta è Gregorio Paltrinieri a stampare una prestazione magnifica, vincendo i 1500 sl e andando vicino a quel primato del mondo che, come dichiarato dallo stesso carpigiano “è solo questione di tempo, arriverà”.

Sono arrivati i due bronzi di Gabriele Detti, il più positiva e propositivo della rassegna. Dietro i due allievi di Stefano Morini, però, non c’è molto altro. È qui, infatti, che si chiudono le liete note dalla vasca: un mese fa, al campionato europeo, gli azzurri fecero incetta di medaglie, stavolta si è fatto disperatamente fatica a superare appena il primo turno. Un dato incontrovertibile: l’83% degli azzurri ha peggiorato il proprio tempo di iscrizione.

Sabbioni, Dotto, Castiglioni, Rivolta, Bianchi, Carraro, Codia, Di Pietro e altri: tante semplici comparse al cospetto del gotha mondiale. Messa sotto accusa, ancora una volta, la preparazione, non esclusivamente finalizzata all’appuntamento olimpico. Si preferisce puntare su uno o due atleti in grado di essere competitivi o si vuole far crescere l’intero movimento? Questo il punto da chiarire.

Non annoveriamo tra le delusioni Federica Pellegrini perché lei, la portabandiera azzurra, a 28 anni ha già dato moltissimo al nuoto azzurro – un argento ad Atene 2004 e un oro a Pechino 2008, oltre a un record mondiale che tuttora le appartiene – e ciò che le si deve è unicamente riconoscenza.

Fondo. Una conferma ad alti livelli. Raccogliamo un argento con Rachele Bruni, che va a migliorare il bronzo conquistato a Londra da Martina Grimaldi. Non vanno a podio gli uomini, ma arrivano entrambi in top ten Simone Ruffini e Federico Vanelli. Il movimento è forte e può contare su giovani leve (la ventunenne Arianna Bridi, tanto per fare un nome) pronte ad emergere prossimamente. Peccato, però, che l’unica specialità olimpica delle acque libere sia la 10 km.

Tuffi. Tania Cagnotto si congeda alla grande conquistando non una, ma due medaglie olimpiche sempre negatele nelle scorse edizioni: è il coronamento di una carriera fantastica che doveva terminare così. Con lei lascia anche il papà Giorgio, dopo 20 anni in qualità di responsabile del settore (al suo posto arriva Oscar Bertone). Ma dietro di lei cosa c’è? Al momento gli unici atleti pronti a competere con i grandi nei prossimi anni rispondono al nome di Andrea Chiarabini e Giovanni Tocci, trampolino sincro. Una coppia formatasi un anno fa, che sorprendentemente qualificatasi per Rio e capace di concludere la finale al quinto posto. Si intravede qualche giovane all’orizzonte, da Francesco Porco a Elena Bertocchi, per esempio: ma il vuoto che lascerà Tania non sarà facile dal colmare.

Sincronizzato. L’unica disciplina a non aver portato medaglie alla spedizione, ma i motivi per sorridere ci sono: il quinto posto rimediato alla finale a squadre (unito ai nove allori ai recenti europei) rappresenta il massimo risultato della storia, che ci permette di guardare con positività agli anni avvenire, convinti di poter lottare contro le grandi nazionali del mondo.

Pallanuoto. Qui un’analisi su Settebello e Setterosa.

Il medagliere azzurro a Rio 2016:

ORO (1)
Nuoto. Gregorio Paltrinieri nei 1500

ARGENTO (3)
Tuffi. Francesca Dallapè e Tania Cagnotto nel sincro trampolino
Fondo. Rachele Bruni nella 10 Km
Pallanuoto. Setterosa

BRONZO (4)
Nuoto. Gabriele Detti nei 400 sl
Nuoto. Gabriele Detti nei 1500
Tuffi. Tania Cagnotto nel trampolino
Pallanuoto. Settebello

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