Dopo un Giro d’Italia (2014) e tre podi al Tour de France (2013, 2015 e 2016) ecco la Vuelta a Espana 2016. Nairo Quintana si conferma nuovamente ai vertici mondiali e compie un altro significativo passo verso la tripla corona vinta due anni orsono da Vincenzo Nibali e, prima di lui, da soli sei altri corridori nella storia del ciclismo.
Sono state tre settimane lucenti per lo scalatore colombiano, nel corso delle quali ha evidenziato una prorompente forza in salita e una inaspettata capacità tattica nei momenti chiave della corsa (si veda l’attacco improvviso di Alberto Contador ad Aramon Formigal, rivelatosi decisivo per l’intera Vuelta, col colombiano lesto a seguire lo spagnolo e a distanziare tutti i rivali). Memorabile, poi, l’impalpabilità mostrata verso l’Alto de Aitana, dove un battagliero Chris Froome ha provato fino all’ultimo chilometro a staccare l’andino, ma si è trovato costretto ad applaudire il suo rivale sulla linea del traguardo perché dimostratosi “il più forte”.
Una carriera al top da quattro stagioni, eppure stiamo parlando di un ragazzo di soli 26 anni. Il futuro, dunque, è certamente roseo. “”Sono molto emozionato”, sono le prime parole pronunciate sul podio di Madrid nel corso della cerimonia di premiazione. “È una grande responsabilità portare il nome della Colombia nel mondo. Che il mondo intero sappia che il nostro Paese è pace, è sport, è amore“, dichiara orgoglioso sventolando il vessillo nazionale.
“Questa vittoria segna la mia crescita personale – afferma – È un passo avanti. Ora ho la conferma che davanti a me c’è un bel futuro”. Poi i ringraziamenti di rito: dai suoi compagni di squadra in Movistar – compreso un Alejandro Valverde che ha sacrificato i suoi propositi mettendosi pienamente al suo servizio – fino a coloro che salgono sul podio assieme a lui. Il primo è Chris Froome: “Un grande avversario, è un orgoglio stare sullo stesso podio con lui ed aver vinto al suo cospetto. Mi ha fatto soffrire molto, però alla fine ho vinto. Lui ha vinto al Tour, ma io alla Vuelta”.
Poi il suo connazionale Johann Esteban Chaves: “Grande soddisfazione averlo accanto, quest’anno quattro podi nei Grandi Giri per la Colombia anche grazie a lui”. È proprio quest’ultimo il volto pulito del ciclismo, il talento dell’Orica-BikeExchange che ha la stessa età del più noto connazionale e che prosegue altrettanto bene la scalata ai vertici internazionali. Esploso lo scorso anno proprio alla Vuelta, con due vittorie di tappa e il quinto posto finale, ha guadagnato quest’anno due gradini del podio in due Grand Tour: secondo al Giro d’Italia dietro Vincenzo Nibali, terzo in quest’occasione. Sorriso Chaves ci farà divertire anche il prossimo anno.