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Doping, hacker russi nel sito della Wada: diversi atleti USA dopati e coperti a Rio 2016!
Simone Biles e sorelle Williams, sport USA

Doping, hacker russi nel sito della Wada: diversi atleti USA dopati e coperti a Rio 2016!

Doping: hacker russi penetrati nel sito Wada rivelano nomi e cognomi di atleti USA che avrebbero fatto uso di sostanze dopanti anche durante Rio 2016!

Neppure un mese dopo Rio 2016 scoppia una nuova grana che rischia di avere proporzioni bibliche. L’iniziativa è stata quella del gruppo di hacker Fancy Bear’s, che è riuscito a recuperare diversi documenti scottanti dai database della Wada, l’Agenzia Mondiale Anti-Doping, “bucata” nei giorni scorsi da un attacco informatico.

I nomi che vengono fatti sono pesantissimi e riguardano alcuni giganti, o per meglio dire gigantesse, dello sport a stelle e strisce protagoniste agli scorsi Giochi Olimpici. Si parla innanzitutto della ginnasta Simone Biles, quattro ori a Rio 2016, poi delle sorelle Serena e Venus Williams e della basket-star Elena Delle Donne. Tutte, secondo i documenti comprovanti, avrebbero assunto sostanze dopanti negli scorsi anni e addirittura durante le ultime Olimpiadi, con la copertura del cosiddetto “uso terapeutico”.

Simone Biles avrebbe assunto metilfenidato e anfetamine, entrambe sotto ricetta medica. A Elena Delle Donne, invece, viene imputato l’uso di anfetamine e idrocortisone. Lunga la lista di sostanze che riguarderebbe Serena Williams, autentica regina del tennis mondiale: gli oppiacei oxycodone e hydromophone, oltre a prednisone, prednisolone e methylprednisolone.

Le autorizzazioni relative alle due sorelle Williams risalgono fino a 6 anni fa; i documenti che riguardano Simone Biles, star della ginnastica che ha fatto impazzire il mondo intero a Rio 2016, sono datati 2013 e riguardano il periodo di preparazione e svolgimento dei mondiali di disciplina.

Gli hackers hanno annunciato: «Dopo aver studiato i database abbiamo capito che decine di atleti erano risultati positivi alla vigilia e durante i giochi». Le analisi con la scritta “confindential” sono state svolte infatti durante lo svolgimento dei giochi».

«I medagliati olimpici hanno usato regolarmente sostanze illecite giustificate da certificati di approvazione per uso terapeutico. In pratica, hanno avuto la licenza per il doping». Una notizia che ha dell’incredibile e scoperchia ancora una volta l’immenso vaso di Pandora del doping.

C’è chi parla di una specie di contro-complotto ordito dalla Russia per vendicare la celeberrima esclusione di una fetta molto consistente dei membri della squadra olimpica russa agli scorsi giochi. Una specie di Guerra Fredda legata al mondo dello sport che sembra appena iniziata.

Di certo c’è una prima ammissione a nome della 19enne Biles, che con 4 performances leggendarie è entrata nella leggenda olimpica con altrettanti ori a cinque cerchi: con un post su Twitter la giovanissima ginnasta americana ha motivato l’assunzione di quelle sostanze a causa della sindrome da deficit di attenzione/iperattività (ADHD) di cui soffre «fin da quando ero una ragazzina. Prendere medicine non è un qualcosa di cui vergognarsi o che abbia paura a rivelare alla gente».

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