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Europei Plumelec 2016, fenomeno Sagan: è oro! Cuore Italia, ma solo briciole

Un fenomeno! Da campione del mondo in carica, Peter Sagan conquista anche il titolo di campione d’Europa nella giornata conclusiva della rassegna continentale di Plumelec-Morbihan 2016: il portacolori della Slovacchia rispetta i favori del pronostico e domina una volata ristretta davanti a Julian Alaphilippe (Francia) e Daniel Moreno (Spagna). Italia tanto cuore e tattica perfetta, ma manca il finale.

È la giornata clou della kermesse, quella che assegna l’oro dei professionisti, per la prima volta impegnati a quest’evento in passato rivolto alle sole categorie minori. Per loro 236 km e 17 giri del circuito di Plulemec, con la Cote de Cadoudal a far da giudice. C’è fermento alla partenza – avvenuta alle ore 10.50 – tra i 141 atleti al via in rappresentanza di 33 nazioni.

Si parte e i primi a tentare l’attacco sono Bert-Jan Lindeman (Olanda), Pirmin Lang (Germania), Adrii Brataschcuk (Ucraina) e Risto Raid (Estonia). Si tratta di ciclisti di seconda fascia che non destano grosse preoccupazioni: al quinto giro vantaggio massimo di undici minuti, che poi lentamente comincia a decrescere, con l’Italia subito a controllare in testa al gruppo.

Ripresi a poco meno di 50 km all’arrivo, partono in contropiede 18 contrattaccanti, tra i quali gli italiani Fabio Aru e Davide Villella, i belgi Ben Hermans e Jelle Vanendert, i francesi Nicolas Edet e Cyril Gautier, gli spagnoli David De La Cruz e Omar Fraile, l’olandese Sam Oomen, il tedesco Simon Geschke e lo sloveno Jan Polanc. In poco tempo guadagnano un minuto, ma dura circa quindici chilometri la loro iniziativa.

Due giri al termine: di nuovo tutti insieme. Un nuovo nutrito drappello si forma dopo i meno 20 km – all’interno anche Moreno Moser (Italia) e Philippe Gilbert (Belgio) – ma da dietro l’andatura aumenta sempre più e di fatto nessuno riesce a prendere margine. Ancora Moser prova a scardinare le resistenze avversarie: con un uomo davanti, gli altri azzurri possono permettersi di stare a ruota e far lavorare le nazionali avversarie (Belgio e Francia in particolare) nel plotone principale che consta di non più di 40 elementi.

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L’azione del trentino, bronzo nella prova a cronometro, è insidiosissima perché rimane in avanscoperta per 10 chilometri, arrivando ad acquisire un margine di 30″. Viene ripreso ai piedi della Cote de Cadoudal, quando parte in contropiede il suo compagno di squadra Davide Villella. Rialzatosi anch’egli a 500 metri all’arrivo, eccoci pronti allo sprint tra una ventina di corridori. Non c’è storia: quel fenomeno che risponde al nome di Peter Sagan riesce nell’accoppiata Mondiale-Europeo e va a prendersi una meritatissima medaglia d’oro.

A 26 anni, già 86 vittorie all’attivo, 11 delle quali quest’anno: tra le altre, Giro delle Fiandre, Gand-Wevelgem, tre tappe al Tour (con tanto di maglia verde), due al Giro di Svizzera, GP Quebec. Ma non potrà indossare, per il momento, la divisa conquistata, dal momento che è ancora per un mese il detentore dell’iride.

L’Italia corre da padrona, ma manca il finalizzatore: Diego Ulissi dimostra poca brillantezza nel finale e si piazza al nono posto. Sul podio con Sagan vanno il corridore di casa Julian Alaphilippe e lo spagnolo Daniel Moreno. In top ten anche gli ex iridati Alberto Rui Costa (Portogallo) e Philippe Gilbert (Belgio).

Ordine d’arrivo gara in linea uomini élite:
1- Peter SAGAN (Slovacchia)
2- Julian ALAPHILIPPE (Francia)
3- Daniel MORENO (Spagna)
4- Samuel DUMOULIN (Francia)
5- Petr VAKOC (Repubblica Ceca)
6- Rui COSTA (Portogallo)
7- Tony GALLOPIN (Francia)
8- Philippe GILBERT (Belgio)
9- Diego ULISSI (Italia)
10- Luis Leon SANCHEZ GIL (Spagna)

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