Parla colombiano la Milano-Torino 2016: il talentuoso Miguel Angel Lopez doma il Colle di Superga e va a vincere la classica più antica al mondo, giunta alla 97^ edizione. Scattando sulle prime rampe dell’ascesa finale, il colombiano della Astana si impone in solitaria davanti al canadese Michael Woods e al connazionale Rigoberto Uran, entrambi in forza alla Cannondale-Drapac.
Sole e animi sereni a San Giuliano Milanese, dove alle ore 12 prendono il via 152 atleti in rappresentanza di 19 squadre. Dopo 20 km percorsi ecco che la fuga prende piede: è opera di Eduard Grosu (NIPPO – Fantini), Alessandro De Marchi (BMC) e Peter Kennaugh (Team Sky), che in pochi chilometri guadagnano molto terreno sul gruppo.
Superato il cartello dei 50 km all’arrivo, una caduta nella pancia del plotone coinvolge Michele Scarponi (Astana) e il povero Adriano Malori (Movistar), che sta cercando di ritrovare se stesso dopo i trascorsi degli ultimi mesi. Comprensibile shock per il parmense: la diagnosi provvisoria parla di clavicola rotta. Il suo incubo sembra non avere fine.
Ai piedi del primo passaggio sul Colle di Superga il terzetto al comando, arrivato ad acquisire un vantaggio vicino ai dieci minuti, deve gestire poco più di cento secondi. Il primo del plotone a tentare l’allungo è Edoardo Zardini (Bardiani-Csf), mentre tra gli uomini di primo piano i primi in difficoltà sono Rafal Majka e Roman Kreuziger (Tinkoff) e Darwin Atapuma (Bmc).
Il gruppo torna compatto sul successivo tratto in pianura, ma prima dell’imbocco della salita finale di Superga si rompe in due tronconi in virtù del forcing di Mikel Landa (Team Sky) e Fabio Aru (Astana). Sono circa venti, quindi, i corridori pronti a giocarsi le proprie carte sui 5 km con pendenza media al 9%. Michael Woods (Cannondale-Drapac) rompe gli indugi, Miguel Angel Lopez (Astana) il primo a rispondere al canadese.
Il duo di testa ha un vantaggio di 20″ ai 1500 metri al traguardo, così Romain Bardet (Ag2R La Mondiale) capisce che non può più attendere e forza l’andatura per rientrare sui battistrada. Ma è troppo tardi: il ritardo accumulato è incolmabile ed è il duo americano a giocarsi la vittoria. Superato il triangolo dell’ultimo chilometro, Lopez lascia sul posto Woods e va a tagliare il traguardo a braccia alzate.
È festa Colombia: il Paese sudamericano conquista ancora una prestigiosa classica italiana andando a bissare quanto fatto da Esteban Chaves al Giro dell’Emilia qualche giorno fa. E, come in quell’occasione, al terzo posto c’è Rigoberto Uran. Due posti sul podio per la Cannondale-Drapac, dunque, ma sul gradino più alto ci sale il corridore della Astana, che è ancora prima nella corsa RCS 1.HC dopo il successo dello scorso anno di Diego Rosa. È la prima classica in carriera per il giovanissimo (classe ’94) Lopez, capace di vincere quest’anno anche una gara a tappe importante come il Giro di Svizzera.
Quarto e quinto Diego Ulissi (Lampre-Merida) e Fabio Aru, migliori italiani. A chiudere la top 10, i due francesi Romain Bardet e Warren Barguil (Giant-Alpecin).
Ordine d’arrivo:
1 Miguel Angel Lopez 1994 Colombia Astana Pro Team 4t 13′ 36″
2 Michael Woods 1986 Canada Cannondale – Drapac 09″
3 Rigoberto Uran 1987 Colombia Cannondale – Drapac 14″
4 Daniel Moreno 1981 Spania Movistar Team 19″
5 Diego Ulissi 1989 Italy Lampre – Merida 21″
6 Fabio Aru 1990 Italy Astana Pro Team 23″
7 Pello Bilbao 1990 Spania Caja Rural – Seguros 27″
8 Rodolfo Andres Torres 1987 Colombia Androni Giocattoli 32″
9 Romain Bardet 1990 France Ag2r La Mondiale 36″
10 Warren Barguil 1991 France Team Giant – Alpecin 40″