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Doha 2016, Italia a testa alta! Azzurri positivi e propositivi
Peter Sagan campione del mondo a Doha 2016

Doha 2016, Italia a testa alta! Azzurri positivi e propositivi

Non nascondiamoci e non giriamoci intorno: pur non inserita nel novero delle favorite al massimo risultato, l’Italia esce a testa altissima dai Campionati Mondiali di ciclismo su strada Doha 2016 vinti da Peter Sagan. Una nazionale che gira come deve, si fa trovare pronta nella fase cruciale di corsa e alla fine coglie un onorevole quinto posto con Giacomo Nizzolo.

È il km 80 il momento in cui la gara si infiamma. Il forcing compatto del Belgio in pieno deserto sorprende tanti atleti: i tedeschi e i francesi sono subito fuori dai giochi, mentre gli italiani, pur in sordina, riescono ad inserirsi nel gruppo principale che va poi a giocarsi il titolo. Sono in quattro gli azzurri presenti in testa: Daniele Bennati, Jacopo Guarnieri e i due capitani Elia Viviani e Giacomo Nizzolo. Solo gli stessi belgi ne hanno di più – ben sei – e difatti si accollano gran parte del lavoro per impedire a Greipel & co. di rientrare.

Un peccato aver perso Fabio Sabatini per un problema meccanico, un peccato che siano stati colti di sorpresa uomini come Matteo Trentin, Daniel Oss e Sonny Colbrelli (quest’ultimo ammette con grande sincerità di essere stato “stupido” a farsi trovare nelle retrovie in quegli istanti tanto importanti).

Davanti in 25, dunque, per qualcosa di importante. Si arriva in volata dove, con un Elia Viviani che avverte un risentimento al polpaccio, complice la lunga distanza ed il caldo, tutte le speranze azzurre sono riposte in Giacomo Nizzolo, che si colloca a ruota di un abile apripista quale Jacopo Guarnieri. E sono proprio loro a dare il via allo sprint, col corridore brianzolo che prova ad anticipare gli avversari, ma alla fine deve accontentarsi della quinta posizione.

Ma davanti chi c’è? Quel fenomeno di Peter Sagan, seguito da due ex campioni iridati come Mark Cavendish e Tom Boonen (“Podio regale“, commenta a tal proposito il nostro leader) e un altro talento come Michael Matthews. E dietro non uno qualunque come Alexander Kristoff. Non serve rammaricarsi, dunque, ma bisogna essere ben soddisfatti per il buon Mondiale disputato, dopo gli ultimi due fallimentari. Dal quarto posto di Filippo Pozzato a Geelong 2010, eccetto la medesima posizione conseguita da Vincenzo Nibali nell’edizione di casa Firenze 2013, registriamo i seguenti miserrimi risultati: 12° Daniele Bennati a Copenaghen ’11; 13° Oscar Gatto a Valkenburg ’12; 14° Sonny Colbrelli a Ponferrada ’14; 18° lo stesso Nizzolo a Richmond ’15.

“I ragazzi sono stati molto bravi, abbiamo cercato di fare quello che avevamo stabilito“, dichiara a caldo il commissario tecnico Davide Cassani ai microfoni di Rai Sport. “Sapevamo che a 65 chilometri dal via si sarebbe scatenata la bagarre e siamo stati presenti“, esamina il tecnico romagnolo, che si complimenta con Bennati – “È stato grandissimo” – e con tutto il resto della squadra. “Ce la siamo giocati fino alla fine ed è questo che conta […] Ripartiamo con la certezza di aver visto dei ragazzi che in una corsa dura sono stati all’altezza dei migliori“.

L’inversione di tendenza c’è, dunque, sebbene la nostra nazionale paghi l’assenza di un uomo jet del calibro dei big del panorama internazionale. Ma già dallo spettacolare tracciato proposto a Bergen 2017 si potrà sperare.

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