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Serie A, 9ª giornata: Inter, è baratro vero! Napoli ok; sagra del gol a Torino e Cagliari
Pinilla Atalanta-Inter, Serie A. LaPresse

Serie A, 9ª giornata: Inter, è baratro vero! Napoli ok; sagra del gol a Torino e Cagliari

Il Napoli va, l’Inter affonda; la Fiorentina cala la manita, Torino e Lazio danno vita a una partita maschia. Il pomeriggio della 9ª di Serie A è questo e altro…

NAPOLI CONCRETO IN CALABRIA. Gli azzurri di Sarri tornano a vincere tre partite (e tre sconfitte) dopo fra campionato e Champions: lo fanno guastando la festa del Crotone, che debutta finalmente allo Scida ma lo fa senza prendere punti e rimanendo in fondo alla classifica con un punto appena.

Decidono la gara i gol di Callejon e Maksimovic (sesto gol per lo spagnolo, primo per il serbo) grazie a due regalini della difesa crotonese; nel mezzo il brutto rosso rimediato da Gabbiadini per un fallo di reazione gratuito dopo un fallo a centrocampo. In quel calcio c’è tutta la frustrazione di un ragazzo che a Napoli forse non ha mai trovato la sua dimensione.

Nella ripresa il Crotone tenta di gettare il cuore oltre l’ostacolo sfruttando la superiorità numerica e incappa nel gol della speranza a una manciata di minuti dalla fine con Rosi (esultanza polemica sotto la curva napoletana), ma finisce 2-1: ora Nicola rischia eccome.

INTER, GASP: PARLARE È SUPERFLUO, E L’EX SI VENDICA ANCORA.  La crisi stavolta è nera. Con nessuna traccia di azzurro. L’Inter non c’è e a Bergamo rimedia la terza sconfitta consecutiva in campionato, finendo sconfitta 2-1 da un’Atalanta volitiva di cui viene premiata la sostanza e la velocità.

Vantaggio bergamasco di Masiello in un primo tempo in cui i milanesi non vedono affatto la porta rimanendo a galleggiare poco dopo il centrocampo; il pareggio interista nel secondo con una staffilata pazzesca di Eder sotto la traversa. Gasperini, ex tecnico della Benamata col dente avvelenato, viene allontanato per proteste. Nel finale Perisic e Joao Mario sprecano le occasioni giuste per ribaltare il risultato; poi, a 2’ dalla fine, Kessié penetra in area, Santon lo stende e Pinilla dal dischetto stende Handanovic.

Alcuni spunti certificano la disfatta nerazzurra: Gasperini ottiene contro l’Inter la quarta vittoria casalinga in casa (3 col Genoa, oggi la prima con l’Atalanta); De Boer potrebbe essere alla fine della pista, visto che a Milano ora sono attesi Suning e Thohir.

AL GRANDE TORINO UN PARI SPETTACOLOSO. 2-2 ricco di gol ed emozioni quello dell’ex Comunale. È un pari tutto sommato giusto che però lascia rimpianti da ambo le parti. I padroni di casa giocano meglio nel primo tempo, ma dopo aver sbloccato la gara con Falque (colpo di testa su assist da destra di Zappacosta) non riescono a chiuderla.

Si rammarica però anche la Lazio che, nonostante le numerose assenze, esce molto bene e con un gran secondo tempo ribalta letteralmente il risultato: prima la sforbiciata dell’ex Ciro Immobile (non esulta contro la sua ex squadra, ma è il bellissimo sesto gol in campionato per il suo migliore inizio di carriera in Serie A) poi la zuccata del classe ’96 Alessandro Murgia sembrano indirizzare la gara sui binari giusti verso la Capitale; nel primo minuto di recupero Giacomelli assegna un rigore per fallo di mano (dubbio) di Parolo su tiro di Falque: Ljajic dal dischetto non sbaglia. Pari e patta e tutti a casa (s)contenti.

UNA MANITA VIOLA SULLA SARDEGNA. L’euforia giusta la mette a frutto la Fiorentina di Paulo Sousa che, dopo un inizio thriller al Sant’Elia (Di Gennaro va a segno dopo 60” appena) saccheggia lo stadio del Cagliari con un roboante 3-5! In appena quattro giorni fra Serie A ed Europa League la Viola ha segnato 8 gol, ritrovando soprattutto il suo bomber principe Nikola Kalinic.

Anche in Sardegna e anche in Serie A il croato non si accontenta di un gol solo: la sua tripletta, insieme alla doppietta di un ispiratissimo Bernardeschi (nel primo caso servito dallo stesso Kalinic), rilancia anche in campionato la Fiorentina, che per la prima volta vince lontano dal Franchi. Ora i toscani possono sperare in un campionato diverso e più confacente alle loro aspettative. Per il Cagliari inutile il forcing finale animato dalle zuccate di Capuano e Borriello: l’euforia post-Inter è cessata, eppure Rastelli può ripartire dalla buona reazione innescatasi sull’1-5 a partita compromessa.

DEL NERI, PRIMA GIOIA UDINESE. AD EMPOLI LA GLT NON SCHIODA LO 0-0. L’Udinese torna al successo 5 partite dopo battendo il Pescara 3-1 con due rigori (uno di Thereau, con cucchiaio, e uno di Zapata) e un gol dello stesso francese. Nel mezzo il lampo di Aquilani per gli abruzzesi. Del Neri centra così la prima vittoria sulla panchina bianconera dopo aver sfiorato il colpaccio in casa della Juve. Pescara di Oddo rimandato nel risultato ma non nell’atteggiamento.

Ad Empoli invece l’unico 0-0 del pomeriggio: lo rimediano i toscani e il Chievo di Maran. Va in scena anche il dilemma della goal line technology: il pallone colpito di testa nel primo tempo da Gamberini non supera del tutto la linea della porta di Skorupski; per questione di centimetri la tecnologia non si attiva e Maresca lascia correre l’azione. Giusto così: finisce in parità, con l’Empoli di Martusciello che continua a denotare il peggior attacco d’Europa e i veneti di Maran che restano in zona-Europa.

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