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Criterium International, addio alla storica corsa dopo 85 anni

Criterium International, addio alla storica corsa dopo 85 anni

Una storica corsa del calendario europeo chiude i battenti: è il Criterium International, prova 2.HC dell’Europe Tour che si disputa annualmente nel mese di marzo.

Gli organizzatori dell’Aso hanno deciso di non rinnovare l’accordo che legava l’allestimento della gara alla Corsica, dove la stessa si è svolta negli ultimi anni. Nonostante abbia sempre attirato un gran numero di corridori di primo piano, il sempre più fitto calendario di quel periodo stagionale ha fatto sì che la concorrenza aumentasse anno dopo anno e non fosse più possibile garantire la stessa competitività ancora a lungo.

E così si è scelto, almeno per il 2017, di abbassare il sipario. Risale al 1932 la prima edizione: inizialmente conosciuta come Criterium National, essa veniva riservata a soli atleti e squadre francesi. Una tra le poche corse che riuscì a resistere indenne al secondo conflitto mondiale, venendo sempre allestita anche negli anni più tragici, essa cominciò ad acquisire una grande importanza a partire dal dopoguerra, quando corridori del calibro di Louison Bobet, Jacques Anquetil, Raymond Poulidor e Bernard Hinault trionfarono più volte.

Proprio con la vittoria dell’ultimo dei grandi, avvenuta nel 1981, la prova assunse l’attuale denominazione di Criterium International e allora fu aggiudicata, negli anni, da Sean Kelly, Miguel Indurain, Ivan Basso, Cadel Evans, Chris Froome e, per ultimo, Thibaut Pinot, che primeggiò nel 2016 indossando quella maglia gialla che ricorda proprio la più importante kermesse transalpina, il Tour de France. Clicca qui per il resoconto dell’ultima edizione.

Sicuramente il programma dell’Uci perde un caposaldo: la due giorni collocata nel weekend che racchiude tre tappe (pianura, salita in cima al Col de l’Hospedal e cronometro) garantisce ad ogni tipologia di atleta di essere protagonista sulle strade e permette a molti di loro di affinare la preparazione in vista delle Classiche delle Ardenne. Dal prossimo anno l’attenzione dovrà necessariamente focalizzarsi su altro.

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