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Coppa Italia, quarti: Roma-Cesena 2-1, ci pensa Totti di rigore al 96’!
Francesco Totti Roma-Cesena, Coppa Italia. LaPresse

Coppa Italia, quarti: Roma-Cesena 2-1, ci pensa Totti di rigore al 96’!

Coppa Italia, ecco l’ultima semifinalista: è la Roma, che all’Olimpico batte 2-1 con immensa fatica il bel Cesena di Camplone. E fra poco sarà già derby!

Un calcio di rigore di Totti al 6′ di recupero, dopo il vantaggio di Dzeko e il pari immediato di Garritano, vince la resistenza dei romagnoli, capaci per gran parte della gara di imbrigliare un avversario più quotato ma svagato.

L’anno scorso fu lo Spezia, quest’anno il Cesena: la Roma confronta di soffrire evidentemente le squadre della serie cadetta, visto che quelle passate per l’Olimpico fra 2016 e 2017 hanno dimostrato di saper vendere cara la pelle procurando grossi grattacapi ai giallorossi. Onore dunque ai romagnoli di Camplone, che giocano la loro partita agonisticamente valida e tatticamente ineccepibile: e certo non ci si spiega come facciano Renzetti e compagni ad occupare il terzultimo posto della classifica di Serie B.

I bianconeri però tornano a casa a testa non alta ma altissima, dopo aver messo alle corde la Roma, aver sfiorato più volte il vantaggio, pareggiando e sfiorando i supplementari per un secondo appena, quello prima del rigore (generoso) concesso da Maresca per atterramento di Strootman a opera del portiere Agliardi. Sul dischetto poi capitan Totti ha tirato fortissimo, il portiere intuito ma non è bastato: la legge del più forte è valsa anche stasera.

La cronaca è presto detta. Nel primo tempo la Roma si vede solo due volte: El Shaarawy tocca sottomisura contro il corpo di Agliardi e Manolas fa partire una stilettata larga di poco. Dopodiché è il Cesena a prendere in mano il pallino. Anche perché Spalletti perde per infortunio muscolare Perotti (dentro Dzeko) e si arrabbia per le occasioni che i suoi concedono agli avversari: Rigione trova la deviazione quasi decisiva di Paredes, mentre Kone arriva pure a colpire un palo dalla punizione di Vitale.

Il neo entrato Dzeko spaventa Agliardi deviando di poco sopra la traversa il centro di Totti, ma è solo un lampo: per due volte in 10 minuti, prima di testa e poi di piede, lo scatenato Rodriguez chiama Alisson all’intervento che salva il risultato e fa piovere dagli spalti dell’Olimpico fischi che sono insieme di paura e di disapprovazione.

Spalletti inserisce il senatore Nainggolan all’intervallo, e il contagiri romanista comincia ad azionarsi: il belga traccia il fendente da fuori area che però Agliardi sventa. Poi Dzeko protagonista in tre occasioni: prima calcia a lato di un nulla col sinistro, quindi trova il piede di Agliardi, infine si divora il vantaggio con una deviazione ravvicinata scellerata. Ma il gol è nell’aria e arriva puntuale: a siglarlo proprio il bosniaco che al 68′ raccoglie l’assist di El Shaarawy e da due passi batte finalmente Agliardi.

Cinque minuti dopo la Roma confeziona la frittata con Alisson e Manolas che in area allestiscono il set di ‘ciak, le comiche’ e su un cross innocuo confezionano a Garritano il cioccolatino del clamoroso 1-1 a porta vuota.

La Roma si getta a capofitto a caccia del nuovo vantaggio. Agliardi respinge la punizione di Totti; il Cesena alza le barricate siderali e si difende in maniera tutto sommato ordinata poi, quando pensa di aver ormai trovato i supplementari, all’ultimo secondo di recupero succede il fattaccio: Strootman si scontra con Agliardi in uscita, Maresca indica il dischetto fra le proteste – sconsolate – dei romagnoli e Totti, dagli 11 metri, realizza il 2-1 che vale la semifinale. Onore al Cesena. Che Roma-Lazio possa iniziare.

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