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I mercati esteri conquistati dai video-giochi italiani

I mercati esteri conquistati dai video-giochi italiani

“Nessuno è profeta in patria!”: questo adagio vecchissimo si può applicare tranquillamente, in questo particolare momento, al mondo del gioco ed a quello dei casino online gratis. Infatti, il gioco-divertimento nel nostro bel Paese è sempre e comunque “bistrattato”, discusso, rivoltato come un calzino per trovarne sempre i punti più oscuri e “pericolosi”, mentre a livello internazionale questo nostro mondo è molto apprezzato, riconosciuto nella sua creatività e preso a modello nella sua regolamentazione. È un assurdo paradosso, ma è quello che succede con il gioco italico.

La Game Developers Conference di San Francisco, grande evento a livello mondiale, è stata conquistata dai videogiochi italiani che hanno fatto presa sui mercati esteri e bisogna anche sottolineare che la sua industria in Italia oggi vive una fase di grande fermento ed evoluzione. Uno dei motivi principali di questa crescita è senza dubbio da attribuirsi al fatto che il 93% degli sviluppatori italiani esporta in Europa e quindi i mercati esteri sono l’obbiettivo principale di questo segmento del gioco piuttosto che il mercato nazionale troppo compromesso dalle normative che ne impediscono lo sviluppo (o che lo vogliono proprio eliminare).

In pratica l’Italia, ad oggi, è il quarto Paese europeo per volume di vendite e si superano paesi emergenti come la Russia, Polonia e Medio Oriente. Questo dovrebbe essere di grande soddisfazione ed orgoglio, ma dovrebbe indubbiamente far riflettere sulle altre realtà che “frequentano” il gioco senza tanti orpelli o problematiche come si riesce a mettere in atto nel nostro Paese.

Il gioco è divertimento ovunque, non dovrebbe avere confini e così andrebbe vissuto, sopratutto il comparto dei videogiochi: ma sembra che questo in Italia sia sempre più difficoltoso, arduo e sta diventando inaccessibile ai più. Investimenti in questo settore ne vengono fatti pochissimi proprio in virtù delle restrizioni che il nostro italico mercato subisce. Quindi, giusto per gli sviluppatori di videogiochi, e particolarmente per gli operatori italiani nei mercati esteri, partecipare quest’anno alla Games Deelopers Conference di San Francisco per impegnarsi concretamente alla internazionalizzazione di un settore in crescita esponenziale ed altamente innovativo.

In Italia si sono costituiti nell’ultimo triennio quasi 120 studi di sviluppo e sono concentrati praticamente nel Nord Italia che ne accoglie più del sessanta per cento, il Centro Italia dà vita ad un 22% e nel Sud Italia e nelle isole be vengono “ospitati” circa il 16%. Milano, ha una presenza del 22% di studi di sviluppo dei casino online legali seguita poi da Roma con il 12%: gli imprenditori di questo settore hanno giovane età, dato il prodotto gioco che trattano, e si attestano su di una media di circa 33 anni, concentrando la loro produzione particolarmente su due diverse piattaforme, PC e mobile più o meno con la stessa percentuale (circa il 35%). In misura inferiore su console e l’online.

Questo importante movimento nel mercato dei videogiochi vuole significare l’interesse che questo segmento suscita all’estero e quanto i nostri sviuppatori, e quindi i loro “prodotti” siano confacenti ai mercati internazionali. Il comparto è in espansione ed in evoluzione e la creatività degli sviluppatori del nostro Paese sta facendo “il resto”, mettendo tutta la loro “arte” nell’accattivare l’attenzione dei giocatori con nuove strategie “di incontro” e si è assolutamente certi che sarà un ulteriore successo delle “nostre teste ludiche”: ovviamente riconosciute a livello internazionale e non a livello italiano.

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