Leo Messi ha subito una pesante punizione dalla FIFA: la Pulce dell’Argentina colpevole per una serie di insulti a un guardalinee durante la gara col Cile. Niente Bolivia.
La decisione è arrivata a una manciata di ore dal fischio iniziale del match di qualificazione ai Mondiali contro la Bolivia. Una sfida storicamente molto difficile per l’Argentina e non solo, visto che gli oltre tremilacinquecento metri (per la precisione 3.637 m) di altezza dell’Estadio Hernando Siles rendono l’arena di La Paz lo stadio a più alta quota del mondo
Messi paga dunque con una punizione esemplare gli insulti rivolti a uno degli assistenti arbitrali durante Argentina-Cile, ultima gara giocata nel girone sudamericano di qualificazione al Mondiale di Russia 2018, decisa fra l’altro da un rigore siglato dallo stesso capitano dell’Albiceleste.
La Fifa ha infatti punito la stella dell’Argentina e del Barcellona con una squalifica di quattro giornate, provvedimento che, salvo eventuali ricorsi con relativo sconto, toglierà la Pulce alla squadra di Bauza per gran parte delle gare di qualificazione ancora in calendario (13 giocate, 5 ancora da disputare). Il provvedimento della FIFA è giunto dopo aver visionato un video a posteriori, nonostante l’arbitro di Argentina-Cile, il brasiliano Sandro Ricci, abbia negato di aver sentito alcun insulto provenire da Leo Messi.
Il commissario tecnico Bauza rischia dunque di non poter contare sulla Pulga non solo in Bolivia, ma anche per le delicate sfide contro Uruguay, Venezuela, Peru ed Ecuador, che si disputeranno tutte nella prossima stagione calcistica, quella 2017-18, e che dovranno proiettare la nazionale Albiceleste verso il Mondiale di Russia.
Per un’Argentina quasi completamente dipendente dai gol di Messi la notizia suona come una mazzata: il capitano biancazzurro ha portato in dote 4 gol in queste qualificazioni, e tutti decisivi. Se la decisione fosse confermata per l’Albiceleste l’assenza di Messi sarebbe certo un problema.