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Giro delle Fiandre 2017, gli italiani riscoprono il Nord

Giro delle Fiandre 2017, gli italiani riscoprono il Nord

Da comparse ad inattesi protagonisti (alle spalle dell’indiscusso trionfatore): chi se l’aspettava un Giro delle Fiandre 2017 così positivo per i colori azzurri? Era dal 2012 che i nostri non si mettevano così in luce alla Ronde e da allora neppure una sola presenza nei primi dieci della classifica. Stavolta si è andati oltre ogni aspettativa, con una prova di spessore che ci ha permesso di risultare la nazione più rappresentata in top ten: ai primi due gradini del podio troviamo due atleti belgi (e sono i posti che contano), ma la sesta, l’ottava e la decima posizione vengono occupate da maglie che sanno d’azzurro.

Italiani nel vivo della corsa sin dalle prime fasi grazie ad Oliviero Troia (UAE Team Emirates), che sembra non aver avvertito il peso del debutto in questa Monumento e rimane in fuga per oltre cento chilometri. Spentasi l’azione del ligure, sono entrati in scena altri nostri connazionali, a partire da Matteo Trentin (Quick Step Floors) che, corsa dopo corsa, ha ormai acquisito quella mentalità da grande atleta che gli consente di agire lucidamente in ogni occasione: è assolutamente importante l’apporto del ventisettenne di Borgo Valsugana nella vittoria di un monumentale Philippe Gilbert.

Tenace il trentino, tenace e stupefacente Sacha Modolo (UAE Team Emirates), che chiude al sesto posto e alle spalle del solo Alexander Kristoff nella volata dei battuti. Chi se lo immaginava il velocista trevigiano lì a competere a testa alta sui Muri della corsa fiamminga? E invece, a 29 anni, il veneto si riscopre uomo del Nord – “Per me è come aver vinto”, dichiara comprensibilmente dopo l’arrivo – magari pronto a ritornare qui con qualche maggiore ambizione.

Altri due italiani finiscono nei dieci. Ottavo è Filippo Pozzato (Wilier-Selle Italia), che al di là dei contorni mediatici sa (ancora) bene come si va in bicicletta: avevamo pronosticato alla vigilia un piazzamento del vicentino e tale è stato, giunto al termine di una gara corsa con oculatezza e attenzione. A chiudere la top ten, Sonny Colbrelli (Bahrain-Merida), anch’egli alla prima apparizione all’Università del ciclismo e oltretutto pimpante nonostante gli acciacchi derivanti da una caduta del giorno prima. Appena fuori dalle posizioni alte Fabio Felline (Trek-Segafredo), Alberto Bettiol (Cannondale-Drapac) e Gianni Moscon (Team Sky), davanti nelle fasi calde della gara e con le possibilità di ritornare qui già nel 2018 per ulteriori progressi.

L’Italia riscopre i Muri e il Nord, insomma. Eccetto Pozzato, gli altri citati hanno ancora anni davanti a sé, dunque il futuro non appare più così buio. Ma è assai gradita una conferma in tal senso già a partire dalla Roubaix che chiude la Settimana Santa.

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