Con il soprannome di Monsieur Roubaix si indicava un grande del ciclismo degli anni ’70, Roger De Vlaeminck, colui che per quattro volte riuscì a domare l’Inferno del Nord. Oggi quel record non gli appartiene più in maniera esclusiva, ma viene condiviso da un suo connazionale che proprio nell’imminente Regina delle Classiche appenderà per l’ultima volta un numero sulla schiena: Tom Boonen.
Ha fatto la storia qui al Nord, Tommeke, divenendo uno degli indiscussi protagonisti dell’ultimo decennio delle due ruote; ora, a 37 anni, ha deciso di dire basta con l’attività agonistica. Non può che farlo al termine della Classica che più di ogni altra lo ha reso celebre, quella che, d’altronde, regala più di ogni altra l’immortalità sportiva. E proprio qui, alla Parigi-Roubaix, domenica 9 aprile Tom tenterà la sua ultima impresa: firmare il pokerissimo che gli permetterebbe di distanziare quel mai troppo amato De Vlaeminck e di essere lui il vero ed unico Monsier Roubaix.
Due giorni fa l’ultima corsa nel suo Belgio, allo Sclehdeprijs. Gli organizzatori della Flanders Classic gli avevano concesso l’onore di collocare lo start nella sua città natale, Mol. Un atto dovuto, un atto di riconoscenza a chi ha portato a casa, nel corso della carriera, anche tre Giri delle Fiandre e un Campionato del Mondo (Madrid 2005). L’affetto del pubblico è stato evidente, come quello dei colleghi, a partire dall’attuale maglia iridata Peter Sagan, che ha rivelato come Tom fosse il suo idolo da ragazzino ed è un onore correre contro di lui.
Per omaggiarlo delle sue quattro imprese alla Roubaix, vogliamo ricordarlo con questi video. Nel 2005, anno della conquista della maglia iridata, mette in fila George Hincapie e Juan Antonio Flecha; nel 2008 batte Fabian Cancellara e Alessandro Ballan; nel 2009 si arrendono a lui Filippo Pozzato e Thor Hushovd; nel 2012 mette nel sacco il francese Sebastien Turgot e l’italiano Alessandro Ballan.