gilbert amstel gold race 2017
Philippe Gilbert vince l'Amstel God Race 2017. Foto @twitter

Amstel Gold Race 2017, brinda Philippe Gilbert: che regalo nell’uovo di Pasqua!

Lo riceve Philippe Gilbert l’uovo di Pasqua più buono: il campione belga della Quick Step Floors prosegue nella sua trionfale primavera imponendosi per la quarta volta in carriera all’Amstel Gold Race. È una sfida a due con Michal Kwiatkowski (Team Sky) a decidere la Classica della birra: due ex iridati e due dei migliori atleti di questa prima parte di stagione sbaragliano la concorrenza, ma a prevalere è il re del Fiandre.

Cominciano le Ardenne. Dopo il gustoso antipasto rappresentato dalla Freccia del Brabante, conclusa con lo straordinario acuto azzurro di Sonny Colbrelli, è la volta della prima delle tre prove del Trittico, giunta alla 52^ edizione. Campione uscente l’italiano, Enrico Gasparotto, ma sono tanti i pretendenti a questa prova che conduce all’ultimo atto della Campagna del Nord, la Liegi.

Rinnovato il percorso nella parte finale: non sarà più il Cauberg lo spauracchio degli ultimissimi chilometri, in quanto la cote simbolo di questa prova è stata anticipata dagli organizzatori con l’intento di rendere più incerto l’epilogo. Si parte da Maastricht senza Ben Swift (UAE Team Emirates), che ha dovuto rinunciare a partire a causa di una distorsione alla caviglia destra.

Passano pochi chilometri ed è subito via alla fuga composta da Lars Boom (LottoNL-Jumbo), Stijn Vandenbergh (AG2R-La Mondiale), Mads Wurtz Schmidt (Katusha-Alpecin), Tim Ariesen (Roompot), Nikita Stalnov (Astana), Michal Paluta (CCC Sprandi Polkowice), Brendan Canty (Cannondale-Drapac), Johann Van Zyl (Dimension Data), Kenneth Van Rooy (Sport Vlaanderen-Baloise), Pieter Van Speybrouck (Wanty-Groupe Gobert), Vincenzo Albanese (Bardiani-CSF), Fabien Grellier (Direct Energie). Un drappello numeroso, che dopo 30 km arriva ad un margine già superiore agli otto minuti.

Face centrale di corsa assolutamente tranquilla: il plotone aumenta a poco a poco il ritmo e va a ridurre progressivamente il gap con i battistrada. A 60 km alla conclusione, il distacco è già inferiore al minuto. Con Grellier ultimo ad arrendersi, a poco meno di 50 km al traguardo il gruppo torna compatto. Una decina di chilometri più avanti sono già i big a muoversi. Sul Kruisberg si forma un drappello molto pericoloso con Sergio Henao (Team Sky), Philippe Gilbert (Quick Step Floors), Michael Albasini (Orica-Scott), Tiesj Benoot (Lotto Soudal), Bert-Jan Lindeman (LottoNL-Jumbo) e Nathan Haas (Dimension Data), ai quali si accodano poco dopo Ion Izagirre (Bahrain-Merida) e Jose Joaquin Rojas (Movistar).

A 31 km all’arrivo una caduta nelle posizioni di testa del gruppo pone Ko due tra gli ex vincitori dell’Amstel: Roman Kreuziger (Orica-Scott) e soprattutto Enrico Gasparotto (Bahrain-Merida), il campione uscente. Mentre questo momento pone fine alle ambizioni dei due sfortunati corridori, è il Glutenberg, piazzato poco più avanti, ad attuare una discreta selezione: ne approfitta Michal Kwiatkowski (Team Sky), che in un batti baleno si riporta sulla testa della corsa, distante poco più di dieci secondi.

Dietro di loro, si sgancia un secondo drappello con Greg Van Avermaet (BMC), Tim Wellens (Lotto Soudal), Alejandro Valverde (Movistar), Bob Jungels (Quick Step), Warren Barguil (Team Sunweb), Alberto Rui Costa (UAE Team Emirates) e Fabio Felline (Trek-Segafredo): questi si portano fino a 150 metri dai primi, ma il ricongiungimento non si effettua mai e il margine si allarga con passare dei chilometri. Sono i sette davanti, dunque, a giocarsi la corsa: irrecuperabili per gli altri i 50″ di ritardo a 7 km alla conclusione.

Kwiatkowski dà vita alla bagarre finale: il polacco con Gilbert riescono a fare il vuoto ai piedi dell’ultima cote e proseguono di comune accordo fino all’ultimo chilometro. Il polacco utilizza la stessa tattica che l’ha portato a trionfare alla Sanremo: si mette a ruota dell’avversario e aspetta che sia lui a partire. Ma Gilbert non cade nella trappola costata cara in quell’occasione a Sagan: aspetta che sia proprio l’iridato di Ponferrada a lanciare lo sprint, poi gli prende le misure e lo supera negli ultimi metri.

È poker Philippe Gilbert all’Amstel, è l’ennesimo trionfo di questa splendida stagione in cui ha già fatto suo il Giro delle Fiandre. Visibilmente deluso sul traguardo Kwiatkowski per il suo secondo posto. Perdono l’occasione gli inseguitori, regolati da Michael Albasini in terza posizione. Il plotone si ricompatta e giunge a 1’10” con Michael Gogl (Trek-Segafredo) che anticipa Sonny Colbrelli (Bahrain-Merida), nono e unico italiano nei dieci.

Ordine d’arrivo:

1 Philippe GILBERT BEL QST 06:33:55
2 Michal KWIATKOWSKI POL SKY 0
3 Michael ALBASINI SUI ORS 10
4 Nathan HAAS AUS DDD 10
5 Jose ROJAS ESP MOV 10
6 Sergio Luis HENAO MONTOYA COL SKY 10
7 Jon IZAGUIRRE INSAUSTI ESP TBM 14
8 Michael GOGL AUT TFS +1:10
9 Sonny COLBRELLI ITA TBM +1:11
10 Michael MATTHEWS AUS SUN +1:11

E con questa sono 4!🚴💪#Gilbert si mangia Kwiatkowski in volata e vince l’#AmstelGoldRace#EurosportCICLISMO pic.twitter.com/rSCxr0ZQN6

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