21 tappe, 41 salite: questo il programma del Giro d’Italia 2017, il Giro 100. Ad eccezione della 13^ frazione con arrivo a Tortona e delle due cronometro individuali (la prima, peraltro, niente affatto pianeggiante), non v’è giorno in cui la Corsa Rosa non proponga almeno un Gran Premio della Montagna.
Si comincia sin dalla giornata inaugurale con i 3 GPM da Alghero ad Olbia (tra cui quello insidioso di San pantaleo), ma bisogna attendere la quarta tappa, con l’approdo in Sicilia, per il primo arrivo in salita sull’Etna (18 km con pendenza media al 6%), già affrontato nel 2011 quando ad imporsi fu Alberto Contador. Il secondo arrivo in quota è previsto la nona giornata sull’Appennino abruzzese: sarà il Blockhaus il giudice in quest’occasione, 13 km con una pendenza media al 9% e punte al 14%.
La seconda settimana si presenta più equilibrata rispetto ad alcune passate edizioni. Ma non è da sottovalutare il passaggio sull’Appennino emiliano, proposto nella Firenze-Bagno di Romagna: quattro salite di seconda e terza categoria, con il Monte Fumaiolo nel finale a poco più di venti chilometri all’arrivo. Nel sabato che apre il secondo weekend, l’arrivo su una delle ascese legate al mito di Marco Pantani, il Santuario di Oropa (14^ frazione), 11 km con pendenze inizialmente dolci, ma che poi arrivano al 13%.
La terza settimana si apre con l’atteso tappone dolomitico: la Rovetta-Bormio propone il mitico Mortirolo scalato dal versante di Monno (12.6 km, unico precedente nel 1990); la Cima Coppi dei 22 km che conducono al Passo dello Stelvio e il Giogo di Santa Maria, che altro non è che lo stesso Stelvio scalato da un inedito versante di 13 km.
Il giorno seguente è la volta di tre vette storiche (seppur nessuna di prima categoria), ovvero l’Aprica, il Passo del Tonale e <Giovo, mentre il 17° giorno sono in programma ben cinque ascese (oltre 4000 metri di dislivello in soli 137 km): si parte con il celeberrimo Passo Pordoi e si chiude con Pontives. La terzultima giornata è la volta dell’arrivo sul prima categoria di Piancavallo (15 km). Si chiude con la Pordenone-Asiago e le scalate al lunghissimo Monte Grappa (24 km al 6%) e all’inedito Foza (14 km al 7%) che decideranno le sorti del Giro.
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