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Serie A, 33ª giornata: Juventus-Genoa 4-0, la Signora s’avvicina al sesto scudetto di fila
25.02.2017 - Torino - Serie A 2016/17 - 26a giornata - Juventus-Empoli nella foto: Mario Mandzukic abbracciato da Bonucci dopo il gol

Serie A, 33ª giornata: Juventus-Genoa 4-0, la Signora s’avvicina al sesto scudetto di fila

Senza storia: il posticipo della 33ª di Serie A Juventus-Genoa è un monologo dei bianconeri, che vincono 4-0 e si avvicinano al sesto scudetto di fila.

Allegri nella conferenza stampa della vigilia: quella di stasera allo Stadium doveva essere la partita scudetto. L’Allegri-pensiero è stato rispettato, anche se ormai a Torino si aspetta solo la matematica che possa certificare la sesta perla consecutiva da inanellare alla collana tricolore della Vecchia Signora. Che, in una notte, si è a dir poco vendicata del Genoa, che all’andata a Marassi rifilò ben tre sberle in 29’ alla Juventus forse più brutta della stagione. Nel finale il popolo bianconero abbraccia per la prima volta Rolando Mandragora, fra l’altro ex genoano: segnali di futuro in una Juventus che corre a mille verso un finale di stagione ancora denso e appassionante.

Ci mettono poco, i bianconeri, per fare propria la partita, sempre seguendo il 4-2-3-1 e con le due varianti di Benatia al posto di Chiellini e Lichtsteiner in luogo di Cuadrado nell’inedito ruolo di ala destra. L’uno-due servito fra 17’ e 19’ è a dir poco micidiale e stenderebbe chiunque, figuriamoci il timido e impacciato Genoa di Juric, con Lamanna che in 120” deve raccogliere il pallone in fondo al sacco per ben due volte.

Dapprima l’autogol di Munoz: passaggio appetitoso di Higuain che imbandisce per Marchisio, il tocco del Principino su Lamanna è goffo e sbilenco, quanto basta però per far carambolare il pallone sul ginocchio dell’argentino, che non può fare altro che vedere il pallone rotolare in porta.

Poi un altro gol da antologia di Dybala: scambio nello stretto con Khedira e sinistro radente sul primo palo. Non sarà come il gol col Barcellona, ma davvero poco ci manca. La Joya dimostra ancora una volta, all’Italia e all’Europa, che ha tutta la stoffa del campione.

Al 41’ la Juventus serve pure il tris: azione aperta da un’altra magia di Dybala, Mandzukic infila nel mezzo, il rimpallo gli finisce sul piede e il croato prende il mirino scagliando sul palo lontano il pallone che gli vale il sesto gol in campionato. Giusto premio per un attaccante che ha fatto dello “sbattimento” e dell’agonismo la cifra stilistica della sua esperienza in bianconero.

Il Genoa non fa niente per reagire e non mostra neppure un briciolo di forza, anche perché la Juventus è in completa fiducia. E così nella ripresa, dopo un gol annullato a Bonucci per fallo in mezzo all’area su punizione di Dybala, Leo il gol buono lo trova davvero poco dopo una decina di minuti dopo: il difensore parte palla al piede dalla sua trequarti, si libera d’un uomo e si infila nella prateria lasciata dal centrocampo genoano e lascia partire un destro che, leggermente deviato, batte di nuovo lo sventurato Lamanna per il 4-0 juventino. Bonnie è un altro dei giocatori in costante fiducia nel gruppo di Allegri: la settimana d’oro culminata con la prestazione in Catalogna si conclude dunque più che dignitosamente.

Al party della Signora mancherebbe solo il Pipita Higuain: che fa un gran lavoro davanti, facendo da raccordo fra reparto offensivo e centrocampo, ma che per una sera resta a bocca asciutta. nonostante un palo colto in ribattuta dopo il bellissimo incrocio colpito di sinistro da Marchisio (capitano per una sera e in campo praticamente per 90’ fino all’ingresso del promettente Mandragora). Il terzo legno della serata lo coglie Asamoah, uno non più tanto avvezzo ai tiri dal limite. A riprova di quanto questa Juventus, finalmente leggera sulle gambe e concentrata nella testa, abbia fame. Di tutto. Anche in campionato.

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