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Team Sky, Gianni Moscon sospeso sei settimane per insulti razzisti

Team Sky, Gianni Moscon sospeso sei settimane per insulti razzisti

Il Team Sky si mostra intransigente nei confronti dei propri atleti che violino i codici interni di comportamento: Gianni Moscon è stato perciò sospeso per sei settimane in seguito ad insulti razzisti rivolti al francese Kevin Reza in occasione della terza tappa del Giro di Romandia.

Ricapitoliamo brevemente la vicenda. Siamo nel mezzo della breve corsa a tappe romanda e, al termine della frazione vinta da Elia Viviani, compagno di squadra di Moscon, quest’ultimo comincia un battibecco con l’atleta francese della FDJ Kevin Reza. Il motivo della discussione è dovuto alle fasi concitate di corsa degli ultimi metri e alle varie manovre – corrette o meno – per disputare lo sprint. Si rimane sul piano prettamente sportivo, dunque, ma piove qualche insulto di troppo e dalla bocca del ventitreenne trentino volano spiacevoli parole a sfondo razzista.

A riferire dell’accaduto l’altro corridore della squadra francese, Sebastien Reichenbach. Passano pochi minuti e il talentuoso ragazzo italiano, quinto quest’anno alla Parigi-Roubaix, capisce di aver sbagliato, così presenta le proprie scuse all’avversario e alla sua squadra. Tutto viene chiarito, insomma, ma dal Team Sky emerge la necessità di far imparare la lezione al trentino e così, dopo una riunione tecnica, è stato deciso di sospenderlo dalle corse per un periodo di sei settimane.

Non avrebbe dovuto prendere parte al Giro d’Italia, ma in ogni caso sarà costretto a saltare un mese e mezzo di gare. Nel comunicato ufficiale diramato dalla formazione britannica si legge che a Moscon è stato recapitato un avvertimento scritto e lo stesso sarà chiamato a prendere parte ad un corso obbligatorio sulla sensibilizzazione alla diversità. Avverte, infine, che se dovesse accadere di nuovo un episodio simile, si procederebbe alla risoluzione del contratto.

Siamo certo, comunque, che Gianni Moscon ha già compreso l’errore e non si renderà più protagonista di fatti del genere. Ad ogni modo, comunque, potrebbe venirgli comminata anche una sanzione dall’Unione Ciclistica Internazionale.

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