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Premier, il punto dopo la 36ª: dalla manita del City alla rinascita dell’Arsenal (con lo United)
Welbeck Arsenal, Premier League. duniabola

Premier, il punto dopo la 36ª: dalla manita del City alla rinascita dell’Arsenal (con lo United)

Primo set point a disposizione del Chelsea per vincere la Premier, stasera col Boro. Tottenham k.o., risveglio di City e Arsenal, con il ManU che crolla all’Emirates.

WEST HAM, LA BESTIA NERA DEGLI SPURS. Il Tottenham forse ha alzato davvero bandiera bianca: venerdì sera vincendo il derby con il West Ham poteva andare a -1 e tenere ancora vive le speranze di Premier; invece per il secondo anno di fila gli Hammers si sono rivelati un autentico spauracchio per la squadra di Pochettino, costretta dunque a dire addio ai sogni di gloria, visto che stasera il Chelsea può addirittura volare a -7.

Un anno e poco più dopo l’1-0 firmato Antonio, la squadra di Slaven Bilic ha rimesso i bastoni fra le ruote degli Spurs con il tiro a botta sicura di Lanzini. Goodbye Tottenham: sarà (quasi) per un’altra volta.

QUANTO TRAFFICO PER IL 3° POSTO! C’è davvero tanto traffico per il 3° posto in Premier: a regalare nuove speranze alle contendenti è anche il Liverpool, che ad Anfield non va oltre lo 0-0 contro il Southampton di Gabbiadini e vede assottigliarsi il vantaggio sui Citizens. Andando a vedere gli altri risultati, ci sono ora 4 squadre in lotta per gli ultimi due posti Champions: ci sarà di che divertirsi fino all’ultimo minuto di campionato!

IL CITY SI RISVEGLIA: MANITA PREPOTENTE. Alla fine il 5-0 al Crystal Palace vale molto in termini quantitativi per il Manchester City. La squadra di Guardiola è riuscita infatti a ricucire con altri due punti lo strappo col Liverpool (rapporto punti 69 a 70) e ha preso anche tre punti nei confronti degli odiati rivali dello United, stoppati 2-0 all’Emirates dall’Arsenal.

Un pokerissimo dal forte sapore-Champions, insomma, quella dell’Etihad: mattatore un irresistibile Kevin de Bruyne, autore di un gol e di un paio d’assist. Alla festa sul Palace di Big Sam Allardyce hanno partecipato pure Silva e Kompany prima, Sterling e Otamendi dopo il belga.

MOU, IL TURNOVER NON PAGA: L’ARSENAL RINGRAZIA. Ha riaperto la questione-Champions in qualche modo pure José Mourinho, che si è presentato al big match dell’Emirates contro il suo arcirivale Wenger senza 5 titolari (Bailly, Blind, Pogba, Lingard e Rashford) in vista dell’Europa League.

Scelta sbagliata: sono i Gunners a passare con due gol in tre minuti – di Xhaka e dell’ex Welbeck – e a rimanere aggrappati alla matematica e al convoglio per l’Europa che conta (cui l’Arsenal partecipa ininterrottamente da 19 anni).

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