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Serie A: Fiorentina, Lazio, Atalanta, Milan e quella lotta non chiusa per l’Europa/2
Gian Piero Gasperini allenatore dell' Atalanta

Serie A: Fiorentina, Lazio, Atalanta, Milan e quella lotta non chiusa per l’Europa/2

I due anticipi della 36ª di Serie A ha detto tanto, ma non ha chiuso niente per l’Europa: colpa della Lazio stoppata 3-2 a Firenze e l’1-1 nel derby lombardo/2.

ATALANTA-MILAN 1-1. Il pari dell’Atleti Azzurri d’Italia ha messo in luce di nuovo la brillantezza tecnica e tattica dell’Atalanta dei miracoli e le contraddizioni in pectore di un Milan ancora alla ricerca del vero se stesso.

ATALANTA, I CONTI… TORNANO PER L’EUROPA! Ora la matematica è arrivata: a Bergamo non si è ancora certi del 5° posto – comunque preservato da possibili attacchi milanisti, che restano a distanza di sicurezza nella classifica di Serie A – ma intanto dopo 26 anni i nerazzurri orobici possono festeggiare l’incredibile ritorno in Europa.

Ora la Dea bergamasca ha appena 90’ da giocare per consolidare quel 5° posto che vorrebbe dire Europa League diretta senza passare sui carboni ardenti dei playoff e per fare meglio dunque del Sassuolo dei miracoli che l’anno scorso giunse sesto.

È tutta la consacrazione definitiva del progetto della famiglia Percassi e dell’allenatore Gasperini, che a inizio anno rischiò seriamente di dover andar via dopo diverse giornate da tregenda e che invece si è preso tutte le rivincite possibile grazie alla fiducia accordata alle sue giovani promesse: da Kessié a Conti (mister 8 gol in campionato, che per un terzino è un vero record), da Spinazzola a Petagna, fino all’usato sicuro rappresentato dai vari Berisha, Toloi, Masiello, Kurtic e da un Papu Gomez mai in forma come quest’anno – e ormai a “rischio” doppia-doppia gol/assist come un Ronaldinho di tanti anni fa. Una Dea bella così l’anno prossimo potrà far impazzire tutti pure in Europa.

MILAN, IL SOLITO CANTIERE APERTO. A Milano, sponda rossonera, i lavori continuano: il Milan che ha nel frattempo cambiato proprietà non ha perso i suoi crucci e le sue contraddizioni ed è come un fantasma che girovaga alla ricerca del suo corpo.

Il gol fortunoso di Geri Deulofeu (con lo spagnolo che parte in evidente fuorigioco e che trova la deviazione decisiva di un atalantino) è la riprova di quanta fortuna ha avuto dalla sua il Diavolo quest’anno in Serie A, senza neppure un impegno europeo da affrontare. Fortuna che gli consente di mantenere un minimo scarto di vantaggio su Fiorentina e Inter nella lotta a quel secondo posto che vale appena i preliminari ma che tutti, in Toscana e a Milano, vedono praticamente come uno spauracchio, dato l’andamento rispettivo di queste ultime settimane.

La squadra di Montella è un cantiere che si accende a corrente alternata. Pure la luce di Donnarumma per una sera si spegne in mezzo a delle fiammate da grande numero uno: la topica sul gol bergamasco c’è, ma non si può mettere in croce un astro nascente del pallone italiano in modo così pesante.

Da rivedere, semmai, è l’impostazione della difesa e del centrocampo: reparti in cui mancano qualità e organizzazione nonostante la buona volontà degli interpreti. Avanti poi gli attaccanti Bacca e Lapadula non segnano da tempo immemore: l’estate dirà come il Milan cambierà (e se cambierà) nel reparto avanzato.

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